Andrea Chénier
Moda

I COSTUMI DI SCENA DELL’ ANDREA CHÉNIER

L’opera lirica Andrea Chénier ha ottenuto, durante il suo debutto presso il Teatro alla Scala di Milano, 11 minuti di applausi.

Dopo centoventuno anni dalla sua prima assoluta presso La Scala, ritorna l’opera drammaturgica Andrea Chénier, ideata da Umberto Giordano e scritta dal librettista Luigi Illica.

Divisa in quattro quadri, l’Andrea Chénier è ambientata nel 1789 in piena Rivoluzione francese.

I subbugli, il debellamento dell’Ancien Régime, le differenze sociali che andavo marcandosi: la Rivoluzione francese segna, senza dubbio, un cambiamento sociale a largo spettro.

Negli anni del regno di Luigi XVI, l’evoluzione del costume viene inscritta nella necessità di evidenziare le differenze sociali.

Tendenzialmente si recuperano i modelli estetici dell’antichità.

Andrea Chénier
I costumi dell’alta borghesia francese erano sfarzosi

Come si è visto sul palcoscenico dell’Andrea Chénier, infatti, le donne dell’alta borghesia francese indossavano la Robe à panier, un abito sostenuto da un’ingombrante gabbia che sollevava la gonna.

In diverse scene, inoltre, le protagoniste indossano la Robe à la polonaise, un abito che sostituiva il panier, con drappi fermati ai lati da fiocchi.

Il corpetto, sorretto da una tela rinforzata, è chiuso sul retro da una elegante allacciatura a nastrini.

“Rivoli” di pizzo delle manichette, oltretutto, impreziosiscono le maniche dal taglio leggermente svasato con terminale a coda.

La contessa Maddalena, interpretata dalla soprano Anna Netrebko, nei momenti più intensi dell’opera, veste un semplice abito dai toni cupi con corsetto rinforzato.

Così come l’abatino Andrea Chénier, interpretato dal tenore Yusif Eyvazov, indossa un soprabito scuro e chemisier con maniche in rusches di pizzo che contestualizzano l’atto funesto che chiude l’opera.

Andrea Chénier
Costumi di scena dei popolani rivoluzionari. Tessuti grezzi, fichu e carmagnole

Le vestigia delle classi basse è certamente umili.

La foggia delle gonne è ridimensionata ma non perde la sua lunghezza e si adorna di piegoline ricavate dalla coulisse in vita.

Elemento primario nel costume femminile è il fichu, uno scialle in garza finissima adottato dai popolani rivoluzionari.

Il copricapo in auge nelle popolane è la cuffia.

Infine, i sanculotti – ossia gli uomini che non indossano la culottes – indossano una giacca corta detta carmagnole in tessuto grezzo e pesanti zoccoli.

Costumisti e sarti, va detto, hanno confezionato gli abiti in brevissimo tempo, un mese circa.

Un lavoro estenuante che ha, certamente, contestualizzato finemente il periodo storico in cui era ambientata l’opera.

Teatro alla Scala di Milano, come arrivare

 

 

 

 

 

 

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