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I miserabili: le 5 più belle frasi della serie

In chiusura della serie tv BBC “I Miserabili” 2018 di Tom Shankland, trasmessa da RAI in prima visione, ecco le frasi più belle della fiction, tratta dal romanzo omonimo di Victor Hugo.

I Miserabili Frasi.

La storia de I Miserabili è ambientata nella Francia della Restaurazione ed è ispirata al romanzo “Les Miserables” di Victor Hugo (1862). Dopo Waterloo e la sconfitta di Napoleone (1815) le sorti dell’Europa sono incerte.

Il Miserabile Jean Valjean (Dominic West) è stato rilasciato dai lavori forzati, dopo un ventennio passato in cattività per aver rubato del cibo. Nel frattempo, l’ingenua sartina Fantine (Lily Collins) si innamora di un giovane borghese, che la abbandona dopo averla messa incinta.

Per mantenere la piccola Cosette, Fantine si riduce in miseria e si ammala fino a morire. Jean, si sente responsabile della sua morte e prende la piccola Cosette (Ellie Bamber) con se, cercando di iniziare una nuova vita. Ma l’ombra del passato perseguita questi miserabili nella figura dell’Ispettore Javert (David Oyelowo)…

Le più belle frasi

All’interno della serie BBC, ispirata al romanzo di Victor Hugo, abbiamo scelto le più belle frasi, ovvero quelle che meglio esprimono la poetica e l’esperienza religiosa del grande scrittore francese.  Infatti lo scopo di Hugo è elevare una plebe mortificata, perseguitata dalla legge, ma sinceramente innocente. Infatti la legge, che dovrebbe difendere il bene, spesso incarna il male: come l’inesorabile ispettore Javert. Insomma, il grande protagonista del romanzo è il popolo, moralmente nobile, che attraversa in silenzio le vie della storia.

  • “Le brutalità del progresso si chiamano rivoluzioni. Quando sono finite, si riconosce questo: che il genere umano è stato maltrattato, ma ha camminato.”

  • “La donna sente e parla col tenero istinto del cuore, ch’è infallibile. Nessuno sa dire meglio d’una donna, cose dolci e profonde: dolcezza e profondità, ecco la donna. Ed ecco il cielo.”

  • “La coscienza è il caos delle chimere, delle brame, dei tentativi; la fornace dei sogni; l’antro delle idee vergognose; il pandemonio dei sofismi; il campo di battaglia delle passioni.”

  • “Mettere, per mezzo del pensiero, l’infinito di quaggiù in contatto coll’infinito di lassù, è quello che si chiama pregare.”

  • “Mario aveva ancor troppo poco vissuto, per sapere che non v’è nulla di più imminente dell’impossibile e che se v’è una cosa che bisogna sempre prevedere, è l’imprevisto.”

  • “Il riso è il sole che scaccia l’inverno dal volto umano.”

  • “Umanità significa identità: tutti gli uomini sono fatti della stessa argilla; nessuna differenza, almeno quaggiù, nella predestinazione; la medesima ombra prima, la medesima carne durante, la medesima cenere dopo. Ma l’ignoranza mescolata all’impasto umano lo rende nero incurabile penetrando nell’interno dell’uomo vi diventa il male.”

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