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I Russi rivendicano la presa di Mariupol, ma gli Ucraini resistono ad Azovstal: cosa sta succedendo?

“Mariupol è stata presa”: l’annuncio dei Russi

Il ministro della Difesa russo, Sergey Shoigu, ha annunciato che “Mariupol è stata presa” durante un incontro con Valdimir Putin, il quale si è congratulato con lui. Secondo Shoigu, inoltre, 142 mila civili ucraini sarebbero stati evacuati dalla città, ed ora che la situazione è calma e sotto controllo, possono farvi ritorno.

Da Kiev arriva però la smentita. Asserragliati nei tunnel dell’acciaieria Azovstal appena fuori città rimarrebbero ancora 2 mila soldati ucraini pronti a combattere.

Ma qual è la vera situazione a Mariupol? Facciamo chiarezza.

Mariupol è stata davvero presa dai Russi?

Siamo arrivati al 57esimo giorno di guerra in Ucraina. La resistenza dei soldati ucraini continua all’interno dell’acciaieria Azovstal. Lo stesso Shoigu ha infatti affermato che “la città di Mariupol è sotto il nostro controllo, eccezion fatta per l’area delle acciaierie”. La televisione russa ha trasmesso l’incontro avvenuto tra Shoigu e Putin presso la residenza della presidenza russa. Il presidente si è congratulato con il ministro della Difesa per l’obiettivo raggiunto.

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Si è però verificato un importante cambiamento di ordine politico. Putin, infatti, ha ordinato a Shoigu di fermare l’assalto all’impianto metallurgico di Azovstal. “Morirebbero troppi soldati russi”, ha dichiarato. Tuttavia, ha dato l’ordine di isolare la zona “di modo che non voli una mosca”.

Putin ha inoltre annunciato: “La liberazione di Mariupol è stata un successo, chiediamo agli ultimi soldati ucraini di arrendersi. Garantiremo loro un trattamento dignitoso”.  Così ieri sera, due consiglieri del presidente ucraino Volodymyr Zelensky hanno espresso la disponibilità a recarsi a Mariupol per trattare l’uscita di militari e civili.

La presa di Mariupol: cosa succederà nelle prossime ore?

Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha dichiarato in un messaggio audio online che entro oggi pomeriggio le forze russe saranno in grado di conquistare in maniera definitiva l’acciaieria Azovstal di Mariupol. La totale presa della città portuale secondo gli esperti ha una doppia valenza. Strategica, da un lato, perché garantirebbe a Putin il passaggio tra Crimea e Donbass. Operativa, dall’altro, perché gli permetterebbe di spostare 12 mila uomini verso nord.

Mariupol è controllata dai Russi e dai filorussi per il 90%, ma c’è quella parte di soldati presso l’acciaieria che rimane difficile da espugnare. Nei lunghi corridoi della struttura resistono i soldati di Kiev e molti membri del Battaglione Azov, che rischiano di rimanere senza cibo e rifornimenti. Al loro interno si troverebbero anche alcuni civili.

Quest’ultimo aspetto potrebbe spingere all’attuazione di trattative concentrate proprio sul recupero delle persone intrappolate e sul porre fine a quella che si preannuncia la più grave crisi umanitaria della guerra in Ucraina.

 

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Editor: Susanna Bosio

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