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Moda

I saldi estivi 2020 slitteranno ad agosto?

I saldi estivi potrebbero slittare di un mese. Questa misura servirà per arginare l’emorragia di saracinesche abbassate?

Federmoda ha annunciato che i saldi estivi 2020 potrebbero iniziare ad agosto slittando, dunque, di un mese.

La decisione, non ancora confermata, andrebbe incontro alla richiesta dei commercianti, inattivi per decreto ministeriale causa Coronavirus.  A far legittima richiesta, regione Emilia Romagna e Puglia. Proposta condivisa dalla maggioranza degli esercenti (il 50%). Il 20% dei negozianti chiede la sospensione dei saldi estivi 2020 e il restante, l’anticipazione di questi ultimi.

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Renato Borghi, Presidente di Federmoda

L‘apertura dei negozi, prevista per il prossimo 18 maggio, lascia ancora qualche dubbio. Tra le domande che non hanno ancora trovato risposta, una in particolar modo lascia perplessi: come saranno sanificati gli indumenti?

Settore moda in affanno

Il comparto è sofferente. La Federazione Moda Italiana (associazione che raccoglie 27 mila negozi) ha previsto, infatti, un calo degli incassi di almeno il 50%. Al contrario, il 2019 è stato chiuso con ricavi di ben oltre i 90 miliardi di euro con un +0,8% (+6,2 a 71,5 miliardi grazie all’export).

Come dichiarato da Carlo Capasa, attuale Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, il primo trimestre del 2020 chiude in segno negativo (-1,8%), dato destinato a crescere a causa della chiusura delle fabbriche e degli esercizi commerciali.

Secondo Renato Borghi ,ciò che accade in Italia ha del drammatico.

Questa sembra la cronaca di una morte annunciata – dichiara il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Borghi. Abbiamo bisogno di ripartire il prima possibile per far fronte alle necessità di cassa di un settore che vive sulla stagionalità. Questo ulteriore slittamento creerà un danno irreparabile: un prevedibile calo di consumi per il 2020 di oltre 15 miliardi di euro che porterà almeno 17mila punti vendita ad arrendersi, con una perdita di occupazione di oltre 35mila persone”.

Nel mese di marzo, infatti, i consumi sono calati del -31,7% con un calo del PIL, ad aprile, pari al 13%.

 

 

 

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