Il 1 settembre 1715 moriva il Re Sole Luigi XIV
Il 1 settembre 1715 moriva il Re Sole Luigi XIV di Francia. Uno dei sovrani più longevi di sempre (aveva 77 anni quando spirò tra i cortigiani nella Reggia di Versailles ancora in ultimazione), ha fatto la storia dello Stato transalpino, ma anche dell’Europa. Personalità decisionista, ha incarnato appieno i concetti della monarchia assoluta, in cui il sovrano è di fatto un dio vivente svincolato da leggi.
Passato alla storia come uno dei regnanti più incisivi della storia nazionale ed europea, il Re Sole è poi divenuto fonte d’ispirazione per diversi romanzi e soprattutto film. Dai libri di Alexandre Dumas con Il Visconte di Bragelonne ai colossal come Si Versailles m’etait conté e La maschera di ferro, la figura del sovrano di fatto si è trasformata in un mito immortale, alla quale tutti guardano con interesse e curiosità.
L’État, c’est moi! Quando la monarchia francese era un modello per tutte le teste coronate d’Europa
Il Re Sole, come si è detto in precedenza, ha incarnato alla perfezione il concetto di monarchia assoluta. Ne è testimone una delle frasi più celebri di Luigi XIV: “L’État, c’est moi!”, ovvero “lo Stato sono io”. Nel corso del suo lungo regno il sovrano francese accentrò tutti i poteri dello Stato (all’epoca il più importante dell’Europa) sotto un punto di vista politico, economico, militare, culturale.
Fu lui a inaugurare la decennale opera di ampliamento della splendida reggia di Versailles, nella quale invitò tutte le famiglie nobili a risiedere. Del resto egli era ben conscio del fatto che, per istituire un’efficiente monarchia assoluta, il sovrano doveva avere sotto controllo tutta la nobiltà francese, da sempre un motivo di freno al governo centrale. Così, sarebbe stato più semplice gestire le dinamiche di corte ed evitare possibili congiure e ribellioni.
Il Re Sole Luigi XIV: un mito immortale attraverso la letteratura e il cinema
La figura di Luigi XIV, dunque, è stata protagonista di molte rappresentazioni teatrali, cinematografiche e televisive. Ma rivediamo quelle più note e analizziamole.
La maschera di ferro (1998)
Non possiamo certo dimenticare il giovane Re Sole interpretato da Leonardo DiCaprio. Il film dà voce alla leggenda della maschera di ferro, ovvero di un prigioniero misterioso il cui volto è coperto da questa maschera. Il personaggio, infatti, deve restare nascosto perché è un parente segreto del re Luigi XIV.
Non giudicheremo la scelta di incentrare un film su qualcosa che non ha alcun fondamento storico. Sarebbe inutile, dopotutto, negare il fascino che miti e leggende suscitano. E di certo non negheremo il talento di Leonardo DiCaprio, poiché sarebbe ridicolo.
Quello che contestiamo è la scelta di rappresentare il Re Sole come nient’altro che un ragazzino viziato, lussurioso, avido ed egoista. Nessun portamento regale – Luigi XIV è stato notoriamente uno dei sovrani più eleganti della storia –, nessun fascino, nessuna buona qualità.
Parliamo di un re amante del lusso, della magnificenza, delle arti, dell’etichetta e della gioia. Poche di queste caratteristiche possono essere riscontrate nel personaggio protagonista de La maschera di ferro.
Gérard Corbiau (2000)
In questo film del 2000 diretto da Gérard Corbiau, il Re Sole è interpretato da Benoît Magimel. La pellicola si basa sulla biografia del compositore di corte Jean-Baptiste Lully, scritta da Philippe Beaussant.
Più che il sovrano stesso, il film celebra l’atmosfera di corte, con particolare attenzione alla musica. Dopotutto, l’ascesa al potere del re viene vista attraverso gli occhi di Lully e, di conseguenza, attraverso il suo amore per la musica.
Infatti, danze e canzoni fanno da sfondo all’epoca dei festeggiamenti e della magnificenza in cui ha vissuto Luigi XIV. E la pellicola evidenzia questo elemento della storia, abbinando una serie di sinfonie alla figura del sovrano.
Le regole del caos (2014)
Sì, lo sappiamo: Le regole del caos ha come protagonista la giardiniera Sabine de Barra (Kate Winslet), non Luigi XIV. Il sovrano, tuttavia, appare, interpretato da Alan Rickman.
Ci sembra giusto soffermarci su questa pellicola per via di alcune questioni. Innanzitutto, il re francese viene rappresentato nei suoi ultimi anni di regno, infiacchito dall’età e dalla morte della sua seconda e amata moglie. Ci commuoveremmo, se non sapessimo che Luigi XIV non fu mai vedovo. Anzi, la sua seconda moglie, Madame de Maintenon, gli sopravvisse per quattro anni.
Ma, dopotutto, l’interpretazione del compianto Alan Rickman potrebbe essere abbastanza accettabile. Nel suo ultimo periodo di vita, infatti, il sovrano era depresso a causa dei numerosi problemi di salute. Una versione di Luigi XIV poco vivace, quindi, è piuttosto probabile.
Versailles (2015-2018)
Nella serie tv ideata da Simon Mirren e David Wolstonecroft, il Re Sole è interpretato da George Blagden.
La serie presenta alcune inesattezze storiche: per esempio, il sovrano e la sua famosa amante, la Marchesa de Montespan, ebbero molti figli e non solo una neonata morta dopo pochi giorni di vita. E, ancora una volta, viene utilizzata la leggenda della maschera di ferro.
Ma, aldilà dei dettagli, vogliamo soffermarci sull’interpretazione di George Blagden. Il suo Luigi XIV è gelido e crudele in molti, sottili modi. Una personalità troppo rigida rispetto a quella del vero sovrano. Come sempre, non è colpa dell’attore, bensì del copione che gli è stato dato. Troppi sentimentalismi improbabili, soprattutto nella rappresentazione del rapporto tra il re e la regina Maria Teresa d’Asburgo. E troppo gelo nell’indole notoriamente focosa di Luigi XIV.
Conclusione: Luigi XIV di Francia è passato alla storia come il Re Sole ed è stato protagonista di diversi film e serie tv. Ecco le principali rappresentazioni di questo iconico sovrano.
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