Tutankhamon
Arte

Il 16 febbraio 1923, Carter aprì al mondo la camera funeraria di Tutankhamon

Ricorre oggi l’apertura dei sigilli della camera funeraria di Tutankhamon avvenuta grazie alla tenacia dell’archeologo Carter. L’apertura della camera fu l’inizio di una nuova tappa che portò alla scoperta dei sarcofagi del faraone e alla sua mummia. La rottura dei sigilli porta con sé anche una leggenda, quella della “Maledizione di Tutankhamon”, dovuta al disturbo recato al sonno del faraone.

Oggi ricorre 99° anniversario da quando Howard Carter tolse i sigilli alla camera funeraria di Tutankhamon, il faraone bambino

100 anni dalla scoperta della tomba e 99 per l’apertura della camera funeraria

L’apertura dei sigilli della camera funeraria di Tutankhanon non fu immediata. La scoperta della tomba avvenne 4 mesi prima presso la Valle dei Re nell’attuale  Luxor, quando Howard Carter, finanziato dal suo mecenate Lord Carnarvon, scoprì il primo gradino della scala della tomba del faraone il 4 novembre 1922.

Dopo mesi di scavi e scoperte di tesori preziosi, il 16 febbraio del 1923 Carter tolse i sigilli ancora intatti della “Casa d’oro”. La camera funeraria di Tutankhamon è infatti così rinominata per le pitture realizzate su un fondo di colore giallo che richiamano il prezioso metallo.

Tutankhamon
Ricostruzione della tomba di Tutankhamon

Una volta tolti i sigilli della camera funeraria, l’archeologo si trovò davanti a uno “scrigno” di legno dorato. All’interno vi erano altri 3 scrigni, che custodivano il sarcofago in quarzite del faraone. Prima di svelare la mummia del faraone, Carter si imbatté in altri 3 sarcofagi antropomorfi,  il terzo, quello in oro massiccio, racchiudeva il corpo di Tutankhamon.

La maledizione del faraone

Le fatidiche coincidenze della morte del mecenate Carnarvon e del suo animale da compagnia, scaturirono l’inizio della leggenda della famosa “Maledizione di Tutankhamon”. Si dice infatti che all’apertura dei sigilli della camera funeraria di Tutankhamon fu rinvenuta un’iscrizione. Quest’ultima affermava che: “la morte verrà su agili ali per colui che profanerà la tomba del Faraone”. Presto la leggenda si estese a tutti coloro che avessero preso parte alla spedizione, nel tentativo di salvaguardare la tomba del faraone bambino e dei suoi tesori.

Per gli amanti italiani della cultura egizia

In questo periodo di incertezza legata agli spostamenti internazionali, i tesori dell’Egitto possono essere ammirati anche nel nostro paese, grazie all’incredibile esposizione di reperti che offre il Museo Egizio di Torino.

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