il Capriccioso di Rignano
Editoriali

Il Capriccioso di Rignano, condottiero medievale

Il Capriccioso di RIGNANO è un ragazzotto talentuoso, abile giocatore ed esperto di questioni regolamentar/ politiche come nessuno mai.  Celere astuto, bugiardo il giusto, ha conquistato e poi guidato sino alla maggioranza relativa il maggior partito della sinistra, definendosi il rottamatore.

La corte

Come ogni capetto che si rispetti si è circondato di ancelle e valvassori (Migliore, Marcuci, Nobili, Marattin, Scalfarotto) pronti al sacrificio per il capo, che li ripaga con incarichi e possedimenti di pregio (donzella Boschi). Vige la regola dell’ubbidienza assoluta, e del sacrificio, per la causa , cioè per il capo e dunque la corte compatta si muove ondivaga pronta a tutti gli improvvisi cambi di umore del Capriccioso.

La situazione

Ogni tanto il Capriccioso si invaghisce di situazioni, solitamente con solidi contenuti reddituali e di potere, e dunque cerca le alleanze più impresentabili ( Verdini il nuovo Ghino di tacco)) al fine di raggiungere l’obiettivo del momento, dunque fa comunella con vecchi arnesi della politica ,il cui lezzo non gli risulta perchè accecato dall’obiettivo da perseguire.

Le guerre

il Capriccioso ama le guerre guerreggiate visto che le blitzkrieg non riesce mai a vincerle, non che non ci provi, ma il tratto tipico del Capriccioso è l’improvvisazione, dunque come nell’inferno italiano gli manca sempre l’elemento decisivo per vincere. Nelle guerre guerreggiate si infila in mosse e contromosse di spesso perde il filo, ma che come mosse prese a se stanti provocano lo scompiglio nelle file del nemico, incapace di cogliere il disegno strategico

Le Disfatte

Gli obiettivi che il Capriccioso di Rignano si pone sono sempre talmente alti che pur raggiungendoli al 90% l’esito finale è solitamente catastrofico per l’odio che il suo pugnare ingenera tra tutti, amici e nemici. Dunque il condottiero le guerre le perde sempre lasciando sul campo morti e feriti. Vanificando per lo più i promettenti risultati di battaglie vinte decorosamente. Le perdite sono sempre molto ingenti, in uomini, affetti e soprattutto in credibilità.

L’epilogo

Triste doloroso ma non final. Il Nostro dichiara sempre di volersi ritirare, come giusto. Ma in cuor suo è già proto ad una nuova pugna, perchè questa volta   finalmente veder il mondo potrà vedere le sue vere straordinarie. Amen

Milano

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