Daniele Crippa
Arte

Il collezionista e critico d’arte Daniele Crippa si racconta a Mam-e 2019

Abituato a vivere tra Buenos Aires, Milano e Portofino – tra arte ed eventi esclusivi – Daniele Crippa, rinomato gallerista e critico d’arte moderna e contemporanea, vanta un’esposizione permanente di 170 opere dei più quotati artisti internazionali. Tra gli altri: Beuys, Rotella, Pomodoro, Fontana , Arman, Cracking Art , Guttuso, Hirsch, Vautier, Spoerri, Man Ray , Thun.

Per conoscerlo meglio siamo andati a trovarlo nella sua splendida casa-museo di Milano. Daniele Crippa è un bell’uomo, elegante, affabile, gentile e, soprattutto, un gran conversatore. Lo si starebbe ad ascoltare per ore. In realtà ha davvero molto da raccontare.

Un passato molto prossimo da noto gallerista, scopritore e sostenitore di talenti artistici, proprietario e curatore di un museo a cielo aperto a Portofino, raffinato collezionista e – come se non bastasse – sta portando avanti un altro progetto particolarmente ambizioso. Per la Iglesia de los Angeles, in Argentina, Daniele Crippa  ha chiesto a numerosi artisti che ha conosciuto nel corso del suo lavoro di realizzare un’opera raffigurante un angelo.

Più di cinquecento artisti di fama, da Gillo Dorfles a Giosetta Fioroni a Mimmo Paladino, hanno risposto all’invito di Crippa producendo la propria visione angelica. Ogni opera viene poi trasferita su mattonelle 25×25 che tappezzeranno l’intera Iglesia.

Daniele Crippa – posizionamento scultura Dorfless al Museo di Portofino con Arturo Schwartz

L’intervista

Partiamo dall’inizio. Come nasce la tua passione per l’arte?

Da un bisogno di sopravvivere. Mio padre era un importante collezionistae a volte lo accompagnavo negli studi degli artisti e riuscivo – anche se non sempre – a farmi regalare da questi un piccolo lavoro. A 19 anni ho lasciato casa e mi sono trasferito in una garçonniere decorata con i quadri regalatimi dagli artisti. Grazie a quelli ho aperto la mia prima galleria a Cortina.

Poiché Marta Marzotto era amica di famiglia, attraverso di lei feci una prima importante mostra di Guttuso, tutta con opere prestate dal maestro. Dopo questo successo ho instaurato rapporti d’amicizia con i “bei maledetti romani”: Schifano, Franco Angeli, e Tano Festa… la pop art italiana anni Ottanta, sempre a Cortina, feci una mostra di Andy Warhol. Pensa che vendevo i ritratti a 4500 dollari e le litografie a 300.000 lire.

Le altre gallerie?

Ne ho aperte altre tre. La prima naïf… il mio più grande cliente era Missoni. La seconda scuola romana la terza di grandi maestri: Dove, Guttuso, Rotella…

Cos’è arte?

L’arte ti deve piacere poi, a seconda della tua pancia, fai le tue scelte. La vera arte è sempre stata elitaria e lo sarà sempre. I grandi movimenti artistici nascono sempre in una nazione potente e ricca. Chi ha potere deve dimostrare alla massa di avere anche cultura

Vista dal Museo di Portofino

Come definiresti un collezionista?

Il collezionista è’ un animale di un certo tipo. È un artista mancato. Un feticista che, comprando un’opera d’arte, si appropria del momento creativo dell’artista. Per far parte di questa arteficità acquisti un momento creativo di un altro.

Com’ è il business dell’arte, oggi?

Oggi ci sono pochi galleristi e mercanti e sono fondamentalmente dipendenti dai grandi fondi internazionali.

Cosa pensi delle performance o, comunque, dell’arte non tangibile?

Non la amo, forse perchè non fa parte della mia cultura. La performance esprime un concetto, ma io preferisco leggerlo in un libro. Queste espressioni artistiche sono costrette ad usare un mezzo che io non amo perchè non si ha mai la sicurezza che sia un pezzo unico: la fotografia.

Daniele Crippa a Salta, Argentina

Come ha influito internet – se lo ha fatto – sul mercato dell’arte?

Fino ad una ventina di anni fa i collezionisti si abbonavano ai cataloghi delle aste e pensavano di sapere tutto. Oggi si abbonano a Price e con solo 500 euro all’anno pensano di nuovo di sapere tutto risparmiando il 90 per cento. Ma la differenza fra un artista futurista vero e uno del secondo futurismo, se non hai studiato non la sai. Bisogna  andare per mostre, visitare musei, viaggiare e acculturarsi comunque costa.

La tua forma d’arte preferita?

Il contemporaneo non mi interessa perchè non ho davanti tanti anni per aspettare il successo. Preferisco quindi l’arte moderna. Ci sono tanti artisti che sono rimasti al palo e sicuramente avranno un boom.

Una considerazione sul panorama artistico del momento

La storia ci insegna che l’artista, per essere tale, deve soffrire. Oggi l’artista non soffre abbastanza per far si che nasca un nuovo movimento culturale. Oggi siamo figli della moda. È pur vero che negli ultimi trent’anni sono caduti vari muri – Mao, Russia, Berlino – ma non è venuto fuori niente. C’e’ un boom in Sudamerica…ma copiano gli artisti europei.

Iglesia de Los Angeles

Com’è nata l’idea del Museo di Portofino?

Alla fine degli anni ’80, d’accordo con il sindaco di Portofino Roberto D’Alessandro, ho aperto la galleria Civica con mostre di grandi artisti che sceglievo io insieme al comitato promotore che era formato da Strehler, Argan, Beringheli ed altri. Poi, quando c’e’ stata l’opportunità di avere il giardino del castello del Barone Mum, ho posizionato lì alcune sculture della mia collezione che si arricchisce ogni anno di presenze di artisti di livello internazionale e che oggi è l’unico punto culturale di Portofino. Dal punto di vista internazionale, è uno dei musei più conosciuti.

Abbiamo definito Daniele Crippa sostenitore di talenti artistici..

Si, è vero. In Italia, da trent’anni, seguo artisti che stimo dandogli consigli sul meccanismo del mondo dell’arte e scrivendo su di loro. I quali, riconoscenti, soddisfano la mia curiosità per il loro lavoro regalandomi qualche opera. Questo l’ho imparato da un grande maestro e amico, Arturo Schwarz. Chiedendo un’opera ad un artista dimostri di stimarlo di più che non chiedendogli dei soldi.

Passi parte del tuo tempo in Sud America, qual’e’ il motivo?

Da più di 30 anni passo più di 6 mesi all’anno in Sud America. Primo sono affascinato dal clima (dopo tutto il tempo che ho passato a Cortina!) e dalla capacità che hanno di affrontare la vita i Sudamericani: “Goditi il tuo tempo”. Ho un rapporto più entusiastico con gli amici sudamericani che con gli italiani. Altra cosa che molto mi affascina è la natura. Se la rispetti è perfetta…è un cerchio perfetto.

Questo mi ha portato a creare una fondazione che ha due scopi: la salvaguardia della natura e la salvaguardia della cultura locale. Per il primo, ho acquistato, con Mediaset, 700 ettari di foresta. Per il secondo ho creato un Museo di Arte Madì (arte nata in Argentina alla fine degli anni ’40) dove vengono fatte mostre sia di questa corrente artistica che di altre.

Daniele Crippa
Museo d’arte di Portofino

Ho sentito anche parlare di una chiesa..

Un’iniziativa a cui tengo molto è quella di essere riuscito a costruire una chiesa con l’idea di dedicarla gli Angeli che è stata approvata da Giovanni Paolo II quando è venuto a visitare la città di Salta. Il progetto è far ricoprire tutte le pareti della Iglesia da 1870 piccoli spinti raffiguranti l’interpretazione di un angelo dell’artista invitato a partecipare a questo evento unico. Le interpretazioni dell’angelo dei primi 500 artisti invitati sono state esposte alla Reggia di Monza. Da Paladino a Nanda Vigo, sono presenti – per ora – tutti i grandi artisti italiani. Ora mi sto rivolgendo anche ad artisti internazionali.

Grazie mille, gentile Daniele, per la tua grande disponibilità.`

Conclusione Il collezionista e critico d’arte  Crippa 

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