Il COVID-19 ispira gli street artisti di tutto il mondo
Verso la fine degli anni ’60 del 900, nelle città occidentali nascevano nuove pratiche artistiche, erano gli albori della Street Art, oggi considerata una forma indipendente, distante dalle istituzioni e dal mercato delle fiere e gallerie. Un fenomeno socio- culturale di grande impatto nel panorama della creatività contemporanea. Un linguaggio unico in cui ironia e denuncia si mescolano e il paesaggio urbano rispecchia l’umore della gente di quella città. Naturale quindi che la pandemia da Covid-19 stia ispirando gli street artist di tutto il pianeta.
Iniziamo la nostra carrellata di Murales con Manu Invisible
Tra gli artisti italiani che operano attraverso pratiche di street art, Manu Invisible è tra i pochissimi realmente interessanti e innovativi. Sardo, ma operativo a Milano, qualche giorno fa ha deciso di uscire dalla quarantena dotato di autocertificazione per “comprovate esigenze lavorative”.
L’esito di quelle comprovate esigenze lavorative è ora visibile su un muro in zona Porta Vittoria, non lontano dall’aeroporto di Linate a Milano. Il dipinto di 7×4 metri rappresenta un abbraccio, quel gesto di tenerezza, amore e conforto tipico degli umani, che non abbiamo potuto fare nei confronti di chi è morto e ancora sta morendo di Covid 19. Un tributo a tutte le vittime dunque, quelle che ci hanno lasciato e quelle rimaste. A fare da cornice all’opera, un luogo abbandonato, proprio come i valori di un epoca già passata. Bellissimo e struggente!
Nel resto del mondo
Da Hong Kong all’Europa e all’Africa, gli street artist sul Covid-19 diffondono messaggi di pubblica utilità, fanno osservazioni solenni e si concedono qualche battuta leggera ma arguta. Abbiamo raccolto 6 opere d’arte da tutto il mondo. Eccole:
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