Red Carpet David Donatello. Primo piano Kasia Smutniak
Moda

Il deludente red carpet del David di Donatello

Sottotono il red carpet del David di Donatello. Armani e Gucci protagonisti della kermesse

Il red carpet del David di Donatello ha deluso le aspettative di molti. Assenza di charme: le dive nostrane non osano. Uma Thurman alza il tiro ma con qualche perplessità.

Ai David di Donatello trionfa “Dogman” di Matteo Garrone. Alla pellicola vanno nove statuette tra cui il premio come miglior attore non protagonista ritirato da Edoardo Pesce.

Quattro statuette vanno al film “Sulla mia pelle“, tratto da una storia vera. Il film, infatti, narra gli ultimi istanti di vita di Stefano Cucchi, geometra romano balzato agli onori della cronaca dopo aver perso la vita in seguito ad un brutale pestaggio durante la sua detenzione in carcere.

Alessandro Borghi ritira il riconoscimento come miglior attore protagonista per il lungometraggio firmato da Alessio Cremonini.

Giunto alla sua 64° edizione, il David Donatello conferma la vibrante produzione italiana, colta e attenta alle tematiche sociali.

Nonostante l’acclamato successo della kermesse, però, le attrici nostrane si oppongono alla beltà fascinosa del tappeto rosso.

Anna Foglietta indossa un completo Giorgio Armani asimmetrico. Bello ed elegante, ma forse troppo informale per l’evento. E probabilmente anche un po’ fuori stagione.

Fiammetta Cicogna dimostra il suo disinteressamento alla moda indossando un outfit che rasenta il limite del ridicolo. Un vedo non vedo sotto un hot pants ton sur ton che nemmeno nei peggior bar di Caracas.

La gallery

Marina Confalone come Rossella O’Hara. Lungo abito con gonna giardin fiorito e top in raso con scollo a barca. Senza lode e senza infamia.

Abito peplo per Carolina Crescentini in Gucci. L’attrice romana ritira il premio Anna Magnani indossando un abito asimmetrico color block adatto alla sua fisicità e al suo charme.

Anche Marianna Fontana sceglie la Maison fiorentina ma nel suo caso, il giallo pallido del long dress non l’aggrazia. L’abito ha poca struttura e la decorazione a rosone del corpetto non aiuta a dare tono alla foggia.

Uma Thurman sceglie un lungo abito second skin firmato da Giorgio Armani. Il volto celebre della griffe italiana sceglie di indossare un long dress illuminato da migliaia di paillettes. Troppo fasciante tanto da evidenziare alcune rotondità che forse sarebbe meglio mascherare.

 

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