Arte

IL DISSACRANTE ERRÓ

 

Una saga satirica ed esuberante, un’invettiva contro la società del consumismo e della politica mondiale. L’arte di Erró è dissacrante, nei suoi dipinti supereroi, titani, celebrità e guerrieri si mescolano. Talvolta si scontrano. Come dichiarò il critico e filosofo americano Arthur C. Danto nel 1999  fu colui che riuscì a «portare, da solo, del barocco fiammeggiante dentro la POP art». Merito in parte dei suoi studi classici compiuti in Italia.

Si trasferì a Parigi nel 1958, dove iniziò a frequentare i circoli dei dadaisti e dei surrealisti. Incontrò Marcel Duchamp, André Breton, Max Ernst, e, tra gli altri, Roberto Matta con il quale, spesso, lavorò a quattro mani. Da tutti loro trasse la fascinazione per la meccanizzazione del genere umano. Lo si vede nel dipinto The School of New-Par-Yorkis esposto nella mostra Erró.Paintings from 1959 to 2016 alla Galerie Perrotin di New York. Un ritratto di Jackson Pollock nelle vesti di un dinosauro che versa della pittura su di una tela.

Una delle tante opere esposte del pittore islandese convinto adesso, come allora, che l’arte dovesse riflettere la società del suo tempo. All’opposto dell’Espressionismo Astratto, doveva essere vera, reale. E, la sua, lo diventa ancor più quando compie il suo primo viaggio in America nel 1964. Qui, si immerge nel fermato culturale newyorkese, animato da Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Andy Warhol e Roy Lichtenstein. Inizia a creare lavori in cui collage e pittura si mescolano per dare vita a immense opere vivaci, realistiche e disarmanti. Il collezionismo diventa la sua passione. Non fine a sé stesso, i ritagli di giornali, delle illustrazioni, dei manifesti e dei cartoni animati, dei fumetti, provenienti da tutto il mondo servono come base per le creazioni. Dipinti sulla società contemporanea in lotta costante con la sua ideologia.

 

ERRÓ “Paintings from 1959 to 2016”

Dal 1 marzo al 23 aprile

Galerie Perotin, New York

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