Mame Moda Il Fast Fashion inquina, parola delle Nazione Unite
Moda

IL FAST FASHION INQUINA, PAROLA DELLE NAZIONI UNITE

La moda? Inquina. La colpa è del fast fashion

È possibile vestire con responsabilità? Certo, ma il fast fashion non lo permette.

Le Nazione Unite hanno stilato una serie di comportamenti che ognuno di noi dovrebbe adottare per aiutare il nostro pianeta.

Cosa sta accadendo?

Il settore della moda vale, oggi, 2,5 mila miliardi di dollari: una cifra impressionante.

Mame Moda Il Fast Fashion inquina, parola delle Nazione Unite. Il Fast Fashion inquina
L’industria della moda è in parte responsabile dei cambiamenti climatici

I numeri, dopotutt0, parlano chiaro: le abitudini dei consumatori finali sono cambiati e le colpe sarebbero da attribuire al fast fashion.

Questa macchina sforna soldi produce circa 52 micro stagioni all’anno, ovvero una alla settimana.

La fotografia scattata dalle Nazione Unite è inquitante sia per la nostra salute sia per l’intero ecosistema.

La moda produce, attualmente, il 20% dello spreco mondiale di acqua e il 10% di emissioni di anidride carbonica.

A questo si aggiunge anche la progressiva coltivazione delle piantagioni di cotone e, di conseguenza, l’abuso di insetticidi per il 24% e di pesticidi per il 11% nonostante l’utilizzo del solo 3% delle aree arabili in tutto il mondo.

È stato stimato che circa mezzo milione di tonnellate di fibre di plastica versate durante il lavaggio di tessuti a base di materie plastiche come poliestere, nylon e acrilico finiscono nell’oceano, ogni anno.

Non è una leggerezza asserire che il mercato della moda inquina quasi quanto l’Oil&Gas.

Sarebbe possibile, oggi, parlare di moda etica?

Assolutamente no se tale concetto passa attraverso lo studio delle nostre abitudini.

Sempre secondo le Nazioni Unite, infatti, l’85% dei vestiti low cost è destinato ad essere indossato una sola stagione e solo l’1% viene riciclato.

Cosa potremmo fare per arrestare questa tendenza?

Rivedere sicuramente le nostre abitudini e acquistare responsabilmente.

Si potrebbe, ad esempio, seguire le linee guida stilate dalle Nazioni Unite che ci invitano ad adottare comportamenti consoni alla salvaguardia del nostro Pianeta.

Come ha sostenuto Olga Algayerova, segretaria esecutiva dell’UNECE: “È chiaro che l’industria della moda ha bisogno di cambiare marcia. Deve diventare ecologicamente e sostenere una trasformazione sociale verso posti di lavoro dignitosi e sani”.

Sul lato del glamour è Vivienne Westwood a intervenire, dichiarando: “Non ho mai visto la gente vestirsi così male come oggi. Parlo di questa mania per il consumo eccessivo, questa m***a usa e getta. Comprare meno e scegliendo bene è la soluzione per non sembrare tutti cloni gli uni degli altri”.

 

 

 

 

 

 

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