Milano

IL FUTURO DI MILANO, IL FUTURO NELL’ARTE

Si intitola Ritorni al futuro, il palinsesto tematico primaverile del Comune di Milano. Un programma di appuntamenti  tra marzo e maggio 2016, al cui centro una riflessione e un confronto sull’idee del futuro confrontate con quelle che hanno abitato il pensiero creativo in altre stagioni della storia.

Circa cento appuntamenti tra mostre, concerti, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, incontri e molto altro per interpretare la città in un momento di grande fermento culturale e sociale. «Mai come oggi è importante guardare al futuro per capitalizzare una vivacità che Milano ha ritrovato» ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno «Il grande fermento creativo che ha caratterizzato molti passaggi della storia milanese, facendo della nostra città il luogo privilegiato di artisti e intellettuali e trasformandola in un vero e proprio avamposto culturale di tendenze che hanno poi fatto il giro del mondo, si è riattivato in questi ultimi anni con grande vitalità. Per questo vogliamo, com’è nell’essenza di Milano, partire da questa felice situazione per lanciare lo sguardo verso il futuro, raccontando anche chi e come, in passato, ha guardato oltre alla propria contemporaneità per cercare nuove interpretazioni e nuovi linguaggi».

Si parte da Boccioni e dalla sua opera, una delle interpretazioni più significative della tensione del presente verso il futuro. Nel centenario della morte del grande artista, Milano lo celebra l’artista con una mostra Umberto Boccioni (1882 – 1916). Genio e Memoria nata dalla collaborazione tra il Castello Sforzesco, il Museo del Novecento e Palazzo Reale. Oltre 280 opere tra disegni, dipinti, sculture, incisioni, fotografie d’epoca, libri, riviste e documenti, con un eccezionale corpus di 60 disegni, insieme a scritti e documenti inediti e recentemente riscoperti. Boccioni ovvero l’artista del Futurismo, indiscusso protagonista dell’Avanguardia italiana: la sua geniale soluzione nel rappresentare visivamente il movimento e la sua ricerca sul rapporto tra oggetto e spazio influenzano fortemente le sorti della pittura e della scultura del XXI secolo.

Sempre dal 23 marzo sarà ospitata nelle sale di Palazzo Reale la mostra 2050. Breve storia del futuro. Prende il titolo dall’omonimo libro di Jacques Attali, pubblicato nel 2006 e ripubblicato aggiornato ai nuovi scenari internazionali nel 2016, nel quale l’autore ipotizza il futuro del mondo e della nostra società. Precedentemente presentata ai Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique a Bruxelles, la collettiva percorre le tematiche illustrate nel saggio di Attali in otto stazioni e attraverso circa 50 opere di artisti contemporanei internazionali.

Dal 9 aprile Studio Azzurro, collettivo riconosciuto sia a livello nazionale che internazionale e orientato al dialogo tra spettatore e spazio che lo ospita, proporrà a Palazzo Reale la mostra Immagini sensibili, dove saranno ripercorsi 35 anni di ricerca artistica a confronto con le nuove tecnologie.

Con L’opera da tre soldi, dal 19 aprile all’11 giugno al Teatro Strehler la nuova produzione del Piccolo Teatro con la regia di Damiano Michieletto che firma lo spettacolo a sessant’anni dalla sua prima rappresentazione italiana, proprio al Piccolo. Il processo a Mackie Messer diventa il filtro attraverso il quale leggere la storia e al tempo stesso comprenderla, nel tentativo di smontare il racconto e rimontarlo secondo una circostanza precisa, in grado di creare il necessario distacco analitico.

Dal 26 al 29 maggio, presso i Giardini Indro Montanelli di via Palestro, il Wired Next Fest celebrerà l’innovazione, la tecnologia e l’eccellenza come elementi chiave per lo sviluppo economico, culturale e sociale del nostro Paese, e lo farà attraverso diversi linguaggi -conferenze, laboratori, eventi speciali- tutti a ingresso libero e gratuito.

Bach to the future è il titolo del Meetings Festival 2016 che sarà ospitato dal 12 aprile al 31 maggio alla Palazzina Liberty. Il Festival di concerti di orchestre e cori giovanili, progetto per il futuro, sarà quest’anno legato a Bach, radice della nostra cultura musicale cui ritornare, e alla metodologia SCREAM dell’ILO (ONU), con attività dedicate al manifesto Music Against Child Labour.

Per il cinema sarà protagonista il Designing Futures: 26° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina che dal 4 al 10 aprile occuperà spazi in tutta la città. Cinquanta film, per trenta Paesi, anteprime di rilievo che presentano le opere recenti di registi affermati, film acclamati dalla critica e premiati nei maggiori festival internazionali.

Mentre a Brera un convegno dedicato a I materiali del futuro.  Alcuni tra i principali esperti nazionali spiegheranno come i materiali abbiano sempre svolto un ruolo essenziale nella società e quali saranno, presumibilmente, i nuovi materiali del futuro per risolvere i problemi cruciali dell’umanità. Appuntamento il 12 maggio alle ore 9 nella Sala delle Adunanze.

Creatività e futuro è il binomio alla base di SuperDesign Show, il nuovo format di Superstudio per la Design Week 2016 che guarda al domani con prodotti innovativi, architetture temporanee, installazioni museali, padiglioni nazionali, mostre d’arte o di fotografia e un’area Tech-Design con progetti e tecniche di ultima generazione. Dal 12 al 17 aprile.

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