prada Guerra nuovo A.D
Moda

Il futuro di Prada. Andrea Guerra nuovo Amministratore Delegato.

Il gruppo Prada si conferma leader a livello internazionale, con un fatturato di 5 miliardi di euro programmati per il 2022. Nominato Andrea guerra nuovo Amministratore Delegato

Prada,

Andrea Guerra nuovo Amministrare Delegato.

Prada sta iniziando a studiare il passaggio di consegne tra il ceo Patrizio Bertelli e il figlio Lorenzo. E per agevolare il processo di transizione, spunta il nome di Andrea Guerra. Stando a indiscrezioni diffuse dalla stampa nazionale e più di recente, alla guida della divisione Hospitality excellence di Lvmh ,  farà il suo ingresso nella società di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada.

Sembra che già otto anni fa, al momento delle dimissioni dalla carica di amministratore delegato di Luxottica, Guerra fosse stato contattato dalla casa di moda. Oggi, secondo i rumors, l’attuale ceo e azionista di controllo del gruppo luxury, Patrizio Bertelli, avrebbe nuovamente scelto il dirigente per rafforzare e guidare il top management in vista dell’ascesa della seconda generazione della famiglia, rappresentata dal primogenito Lorenzo.

La scelta di un top Manager di peso come Andrea Guerra vuol dire che la prima linea di Prada sarà profondamente rivoluzionata, ancora, per permettere al duo Bertelli Jr Guerra

 

Prada, anno vincente in base ai risultati sinora raggiunti

Prada, anno vincente in base ai risultati sinora raggiunti in particolare, sembra uscirne vincente. Il gruppo ha rilasciato agli inizi del 2021 il fatturato del 2021 mostrando una crescita esponenziale pari all’ aumento del 41% rispetto al 2020. Più precisamente a 3,366 miliardi di euro. Ora si alza l’asticella: nel 2022 il gruppo Prada prevede un fatturato pari a 5 miliardi.

gruppo prada 2022
Prada Menswear 2022

Un 2021 di rinascita per il gruppo, Prada Guerra nuovo Amministratore Delegato

Grazie alla strategia a lungo termine, il secondo semestre del 2021 ha segnato una forte accelerazione delle vendite retail pari a 2.931 milioni di euro, il 15% in più rispetto al 2019. Sicuramente il retail, con i quattro brand del gruppo Prada, Miu Miu, Car Shoes e Church’s è stato dominante, ma non è da non sottovalutare anche le vendite online, cinque volte superiori rispetto al 2019 e il 61% rispetto al 2020, rappresentando il 7% delle vendite retail. Il canale Wholesale ha visto vendite a 386 milioni di euro, +41% rispetto al 2020 e -29% rispetto al 2019, in linea con la strategia del Gruppo di razionalizzare il canale.

“Il 2021 è stato un anno pieno di sfide, ma ci siamo dimostrati pronti e abbiamo risposto rapidamente alle esigenze di un mercato estremamente dinamico, mettendo in atto azioni che ci hanno permesso di comprendere efficacemente i cambiamenti nel comportamento dei consumatori.” – CEO Patrizio Bertelli

Internazionalmente, tuttavia, i livelli del 2019 non sono stati raggiunti ovunque. Consola il paragone con il 2020, mostrando incrementi in crescita in tutte le aree. In Europa le vendite arrivano a 749 milioni, +35% sul 2020, ma meno 11% sul 2019, mentre in Asia si è riscontrato un aumento del 29% sul 2020 e del 30% sul 2019.

Il fatturato del 2022: l’anno d’oro

Quest’anno rappresenta la rinascita, e la coronazione degli obiettivi del gruppo Prada. L’azienda ha infatti fissato per il 2022 un obiettivo di fatturato a medio termine di 5,1 miliardi di dollari. E a portare Prada a tali livelli ci pensa la pelletteria e le calzature, che nel 2021 hanno costituito quasi tre quarti delle vendite del Gruppo Prada, anche se la quota dell’abbigliamento è in aumento.

«Per il Gruppo Prada i primi mesi del 2022 sono stati molto promettenti. Prosegue l’esecuzione della strategia di lungo periodo i cui pilastri sono l’identità distintiva dei nostri brand, la qualità dei prodotti, il know-how industriale, il focus sulla distribuzione diretta e la sostenibilità al centro dei nostri valori. Abbiamo intrapreso azioni decisive per rispondere alle esigenze di un mercato del lusso in continua evoluzione e posso confermare che abbiamo registrato una crescita significativa di ricavi e margini» – CEO Patrizio Bertelli

la guerra in Ucraina

Tuttavia, l’azienda conferma i dubbi  sul futuro in tempo di guerra, rendendo incerta qualsiasi previsione. Prada, seguendo altri marchi leader, ha infatti sospeso le sue operazioni di vendita al dettaglio in Russia. L’azione è stata presa dopo che l’Unione Europea ha imposto severe sanzioni economiche alla Russia in risposta all’invasione russa dell’Ucraina. La Russia rappresentava circa il 2% delle vendite totali di Prada nel 2021, ha detto la società.

(Editor originale Michele Micera)

 

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