Mame Moda Il girone infernale della Gucci Cruise 2019. Look Gucci Cruise 2019
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IL GIRONE INFERNALE DELLA GUCCI CRUISE 2019

Alessandro Michele si riconferma un commediografo con la Gucci Cruise 2019

Scenografia lugubre, tetra, degna del Girone dantesco di Dante. Qui, però, d'”infernale” c’è ben altro. Ecco perché la Gucci Cruise 2019 farà parlare ancora.

La location.

Alyscamps,  necropoli romana situata nella città di Arles, è stata la cornice che ha ospitato la collezione crociera del marchio traghettatore del gruppo Kering.

Mame Moda Il girone infernale della Gucci Cruise 2019. Mix stampe
Mix di stampe e colori

L’ importante sito archeologico patrimonio dell’Unesco è stato più volte fonte d’ispirazione per pittori come Gauguin e Van Gogh.

“Sì come ad Arli (Arles), ove Rodano stagna, sì com’a Pola, presso del Carnaro ch’Italia chiude e suoi termini bagna” cita Dante Alighieri riferendosi, invero, al cimitero di Alyscamps.

Le fiaccole illuminano il sepolcreto, nascosto dalle tenebre scese su Arles. Le modelle sono costrette a percorrere lo spazio tra “limbi” di fuoco e nuvole di fumo. Incedono insicure!

La collezione.

Il progetto creativo è un calderone di ispirazioni. La confusione dei capi è evidenziata da uno styling irrisorio.

“Vespri per la Beata Vergine” di Claudio Monteverdi è la colonna sonora che accompagna un progetto creativo composto da centoquattordici look “complicati”.

Un’ escalation di capi dall’allure vintage stucchevoli, abbinati quasi alla cieca ma col giusto pretesto di far scalpore.

Gucci Cruise 2019 veste la sciura o la Generazione X e Y ancora in crisi identitaria.

E se è vero che la moda riflette l’immagine della società odierna, ecco, Alessandro Michele ha fatto centro. E la collezione venderà!

Il tartan è stato mixato a tessuti broccati. Le balze degli abiti in perfetto stile Amish si avvicendano a gonne plissettate dalla lunghezza midi.

E poi ancora, stampe animalier e floreali. Abiti in rinascimentali che, loro malgrado, devono dividere la passerella con vestiti d’ispirazione ottocentesca. Michele osa anche la vocazione gotica.

Mancano, sulla scena, i costumi fenici e romani.

Interessanti sono, però, le cappe in velluto riccamente decorate.

Anarchia estetica o bipolarismo creativo?

Alessandro Michele è sicuramente conscio di avere il mercato tra le mani.

I suoi progetti “tran-disciplinary” – così come lui stesso definisce – sono, per lo più, spettacoli che attirano le masse. Già, proprio così: le masse!

 

 

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