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Il nuovo mito fondatore dell’Ucraina sorge dalla guerra di Putin

Con la guerra voluta da Putin l’Ucraina sta riscrivendo il proprio mito fondatore

La storia e i fatti reali non bastano per creare una nazione. I miti fondatori di uno stato si basano sì sui fatti reali, ma li alterano per creare un nuovo oggetto che possa scuotere gli animi e fare da collante per la popolazione. L’Ucraina, grazie a questa guerra brutale, sta creando un nuovo mito fondatore esaltante e propositivo nato dalla resistenza anti Putin. La Russia, invece, ne sta aggiungendo un altro alla sua lunga schiera, ma che è al contrario un mito di difesa e di paranoia auto imposta. Se Kyiv fosse caduta in tre giorni, come i piani alti del Cremlino speravano, forse parleremmo del mito della disfatta ucraina e della “rinascita” russa.

Il mito ucraino

Secondo l’analisi di Quirico de La Stampa, i periodi di sofferenza e di crisi, che sono eccezionali alla quotidianità, sono terreno fertile per la creazione di nuovi miti fondatori. ” […] i desolati campi di sofferenza senza segni di confine, il vuoto deve essere colmato. Il terreno perché sboccino nuovi miti è pronto”. L’analisi prosegue descrivendo la percezione che vi era dell’Ucraina pre guerra e di come sia cambiata post invasione. Se prima era un paese povero, corrotto, fragile, con una democrazia imperfetta gestita di oligarchi di serie B in linea con la Russia, ora la narrazione è ben diversa. L’Ucraina moderna, nata dalle ceneri dell’Unione Sovietica, aveva dei miti fondatori troppo deboli, nonostante l’antica storia. Anche la Grande Fame di epoca staliniana non era sufficiente a creare l’Ucraina. “Ci vuole un fatto che segni un prima e un dopo, che spacchi il tempo storico, irrimediabilmente. I serbi lo hanno trovato in una sconfitta. Gli ucraini in una resistenza e in una vittoria“, afferma Quirico.

Lo spartiacque è la guerra. L’encomiabile resistenza degli ucraini, supportati con armi da USA e Unione Europea, sta creando il nuovo mito. “Mito esaltante e comune: abbiamo sconfitto la Russia, non ci siamo piegati. Circondati da un nemico implacabile, marciando sotto il fuoco, resistendo sopra e sotto la terra”.

Il mito tuttavia è anche politica. Viene usato come giustificazione per il riarmo. “Il mito giustifica la militarizzazione del Paese, della politica, del linguaggio, e fissa per sempre l’immagine del nemico, il russo invasore, premessa per una lettura totale di ogni realtà. Putin ha regalato agli ucraini un mito fondatore“, analizza Quirico.

La Russia e i miti

Quirico continua l’articolo descrivendo i molteplici miti fondatori della Russia. Ne evidenzia quattro. Il primo ha contraddistinto l’epoca degli è la vittoria di Pietro il Grande contro l’invasione di Napoleone. Nel ‘900 è la rivoluzione d’ottobre che ha portato alla vittoria i comunisti e alla creazione dell’URSS. La vittoria sulla Germania nazista ha rinsaldato il mito della grande Russia.

Il quarto è l’ascesa di Putin. L’uomo che vuole riscattare l’umiliazione della dissoluzione imperial-sovietica e che vuole proporre una nuova Grande Russia contro l’occidente. Ora, la guerra in Ucraina ha fatto sì che l’alternativa russa all’occidente non sia più una questione meramente politica ma esistenziale per tutta la Russia. Il sangue versato in Ucraina sia dagli ucraini che dai russi non è sufficiente per porre fine alla guerra. Le sanzioni occidentali stanno mettendo a dura prova un’economia già debole. Putin, ha bisogno di un nuovo mito per fare ammenda dei proprio errori strategici e per riproporsi come l’uomo della salvezza esistenziale della Russia. “Putin, vincitore mancato, aggressore criminale e isolato, ha bisogno di un nuovo mito. Sarà l’assedio dell’occidente, noi russi soli contro tutto il mondo, la pugnalata alla schiena dei traditori, dei nemici del popolo. […] l’ordine ferreo necessità gloriosa per sopravvivere”, conclude Quirico.

 

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Editor: Lorenzo Bossola.

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