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Il piano di Putin per fare a pezzi l’Ucraina

Il piano di Putin per fare a pezzi l’Ucraina: il Donbass non gli basta più

Il piano di Putin per smembrare l’Ucraina. Si parla negli ultimi giorni degli intenti dello zar di “disintegrare l’Ucraina in più Stati”. A confermarlo anche Nikolaj Patrushev, uno dei pochi consiglieri ascoltati da Putin. E anche Zakhar Prilepin ha parlato in un’intervista di un piano rapido per “spacchettare l’Ucraina”.

Il piano di Putin: i referendum per Donetsk, Luhansk e Kherson

Secondo il media indipendente Meduza, tra il 14 e il 15 maggio potrebbero esserci due referendum, per volontà russa, per chiedere alla popolazione locale di annettere alla Federazione russa le due repubbliche indipendenti di Donetsk e Luhansk.

Nei giorni indicati si terrebbe anche un referendum per Cherson, prima città a sud dell’Ucraina a essere occupata dalle forze militari russe. In questo caso i cittadini verranno chiamati a votare non per l’annessione alla Russia, ma per rendere indipendente la città dall’Ucraina sul modello delle due repubbliche del Donbass.

Questi referendum dovevano tenersi alla fine di aprile, ma sono stati spostati a causa della situazione militare.

«In Ucraina c’è tanta gente stufa di questa guerra civile che cerca soluzioni per garantirsi una vita pacifica. Ma spetta a loro decidere come sistemare la loro vita. Noi rispetteremo la loro decisione» ad affermarlo Andrej Klimov, senatore del partito di Vladimir Putin Russia Unita. «Il primo passo? Deve tenersi un referendum» aggiunge.

Ma secondo alcuni funzionari russi, annettere città povere, comporterebbe rischi economici per Mosca, che ora come ora non può permettersi.

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Il piano di Putin per smembrare l’Ucraina: il Donbass non gli basta più

Anche Dmitry Rodionov, direttore del centro di ricerche dell’Istituto dell’Innovazione, ha detto in un’intervista che a Mosca non basta più prendere il solo Donbass. «Non si tratta più di impedire all’Ucraina di entrare nella Nato. Ma di creare una nuova nazione che ci protegga dalle manovre occidentali» ha affermato il direttore.

Due progetti sarebbero nei programmi del Cremlino: «Il primo, proposto dai politici della Crimea, riguarda la creazione di un governatorato della Tauride che comprenda la regione di Cherson, una parte della regione di Mykolaiv, fino a Zaporizhzhia. Sono territori ormai sotto il nostro controllo. Ovviamente verranno uniti alla Crimea e a Sebastopoli, che è una entità amministrativa separata».

Rodionov spiega poi il secondo piano: «La nascita di un Distretto federale crimeano che ingloberebbe gli stessi territori. Oltre al Donbass in entrambi i casi, ovviamente».

Nel primo caso l’amministrazione potrebbe essere guidata da un nuovo stato-cuscinetto formalmente indipendente con base in Crimea. Nel secondo caso si tratterebbe di una vera e propria annessione alla Russia.

L’obiettivo finale, per Mosca, prevede anche la caduta di Kiev e la creazione di «una Ucraina federale, un’Unione di repubbliche popolari o magari una Repubblica ucraina dentro la Russia. Questo lo deve decidere in primo luogo la popolazione dei territori liberati. Quel che conta per noi è il Sud e la sua riunificazione in un unico complesso economico e sociale. Come, lo dirà il tempo».

 

Editor: Vittoria Ferrari

 

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