louvre installazione
Arte

“Il Pilastro dei migranti scomparsi”, la nuova installazione al Louvre

Sotto l’iconica Piramide del Museo del Louvre c’è una nuova installazione dell’artista Barthélémy Toguo

Il Pilastro dei migranti scomparsi, così si chiama la nuova installazione al Louvre di Parigi che rimarrà visibile sotto la famosa Piramide fino al 23 gennaio 2023.

Il Pilastro dei migranti scomparsi, la nuova installazione louvre

Dopo quattro anni dall’ultima esibizione al centro della Piramide, lo scorso 22 ottobre è stata svelata la nuova installazione dell’artista Barthélémy Toguo: Le Pilier des migrants disparus, o in italiano, Il Pilastro dei migranti scomparsi. L’opera fa parte della mostra Le Choses, Une histoire de la nature morte (Le Cose, Una storia della natura morta, ndr), aperta al pubblico dal 12 ottobre 2022 al 23 gennaio 2023.

L’installazione è composta da una pila di valige improvvisate di circa 22 metri, cucite con spettacolari tessuti africani, e sovrapposte l’una all’altra per formare, appunto, un pilastro. L’artista camerunese Barthélémy Toguo con quest’opera ci invita a riflettere sull’esilio perché queste borse ricordano i borsoni di fortuna dei migranti che abbandonano il proprio Paese. Il contrasto tra la semplicità dell’installazione e il luogo in cui si trova conferisce grande potenza all’opera stessa e al messaggio che veicola.

 

louvre installazione

 

Fin dall’inizio la colonna all’interno della Piramide è stata pensata come base d’appoggio per sculture e installazioni per dare il benvenuto ai visitatori con un’opera artistica sempre diversa. In questo caso “la Piramide del Louvre – con l’installazione Il Pilastro dei migranti scomparsi – diventa la teca di vetro in cui galleggiano vistosamente questi borsoni senza proprietario. Raggruppati attorno a un flessibile albero centrale, formano una scaletta di salvataggio che l’artista pone contro l’incubo della storia da cui non riesce a svegliarsi”, come si legge sul sito ufficiale.

 

Timelapse dell’installazione

Grazie a un bellissimo timelapse, pubblicato sul canale YouTube del museo francese, possiamo ammirare le fasi della costruzione di questa incredibile ed emozionante opera.

 

Foto di copertina: RFI

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Editor: Lorenzo Bossola

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