IL POPULISMO IPER CHIC DI GIAMBATTISTA VALLI
Il multiculturalismo sulle passerelle della PFW
Se l’essere sofisticato è il marchio di fabbrica di Giambattista Valli, anche il multiculturalismo che ha deciso di portare in scena doveva essere iper chic. E così è stato. Il brand conferma il suo impegno nel pensare in grande e non essere più una maison di nicchia. La collezione, infatti, si arricchisce di abiti che superano decisamente quello stile romantico che ha reso famoso Giambattista Valli. Restano, ad ogni modo, proposte più affini all’identità del brand: abiti ampi, tessuti e tagli fluttuanti.
Come ha sottolineato lo stilista poco prima della sfilata: “Porterò in passerella l’opposto di ciò che sta accadendo nel mio Paese in questo momento“.
54 uscite per Giambattista Valli
Lo stilista, come da manuale, privilegia il lungo. Ma la grande novità è che nella collezione si alternano i pezzi di gusto più classico a pantaloni skinny a fantasie sartoriali, fiori e ruches.
In apertura, una salopette di jeans viene indossata sopra infradito stile mongolo, con collant stampati a vista. Ed era Giambattista Valli! Questo primo outfit è bastato a suggerire tutto il mix di culture e tradizioni che ci sarebbe stato a venire. Ad esempio, una camicia djellaba viene accostata ad un abito sartoriale stile British; ancora, una gonna e top con un motivo ricamato a farfalle Rajasthani. In passerella si vedono anche caftani in varie lunghezze, oltre a una serie di abiti a maniche lunghe con quelli che Giambattista Valli definisce”disegni tantrici”. La seconda parte della collezione vede protagoniste le paillettes, seguite da incredibili ampi abiti a ruches.
Le creazioni erano belle e fantasiose, chiaro segnale che il brand stia allargando le prospettive in una direzione più che giusta.
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INTERVISTA ALL'ECO-DESIGNER TIZIANO GUARDINI
