Il Realismo Magico in ottobre a Palazzo Reale
A Palazzo Reale un focus sul periodo storico-artistico tra le due guerre
Dal 19 ottobre al 27 febbraio “Realismo Magico” porta al Palazzo Reale di Milano oltre ottanta capolavori di questa affascinante, seppur complessa, corrente artistica. La mostra, a cura di Gabriella Belli e Valerio Terraroli, intende presentare il movimento artistico del Realismo Magico. Un filone fondamentale della pittura italiana sviluppatasi negli anni Venti e Trenta del Novecento.
A trent’anni di distanza dall’ultima mostra milanese sul tema curata da Maurizio Fagiolo dell’Arco nel 1986, Palazzo Reale torna a offrire al pubblico un’occasione unica per fare il punto su un periodo storico-artistico – quello tra le due guerre – che ha subito un lungo oblio ma che negli ultimi anni è stato oggetto di una riscoperta graduale.
Il Realismo Magico
“Precisione realistica di contorni, solidità di materia ben poggiata sul suolo; e intorno come un’atmosfera di magia che faccia sentire, traverso un’inquietudine intensa, quasi un’altra dimensione in cui la vita nostra si proietta”.
Nel 1928 lo scrittore Massimo Bontempelli aveva così sintetizzato i tratti salienti di questa particolare corrente dell’arte italiana attecchita tra le due guerre mondiali.
Il Realismo Magico traspone nella pittura il clima di instabilità e di inquietudine che caratterizzano la società italiana tra i due conflitti mondiali. Protagonisti della poetica del Realismo Magico sono le opere di Felice Casorati e di Giorgio de Chirico. Ma anche di Carlo Carrà e di Gino Severini che proclamano la necessità del recupero dei valori plastici dell’arte del passato. Tra i maggiori esponenti e più apprezzati rappresentanti del Realismo Magico vi sono anche Cagnaccio di San Pietro, Antonio Donghi, Ubaldo Oppi, Achille Funi e Piero Marussig.
La mostra “Realismo Magico” a Palazzo Reale
Il percorso cronologico-filologico ruota intorno a capolavori italiani di questa specifica corrente, a loro volta messi in relazione con alcune opere della Neue Sachlickheit. I confronti saranno anche con i caratteri del Novecento Italiano di Margherita Sarfatti, dai quali il Realismo Magico si distingue, ma con il quale condivide alcune personalità artistiche come Achille Funi, Mario Sironi, Ubaldo Oppi.
In mostra vengono esposte alcune originali opere di Felice Casorati, come il “Ritratto di Silvana Cenni” del 1922, così come le prime invenzioni metafisiche di Giorgio de Chirico come “L’autoritratto” e “L’ottobrata” del 1924. Ma anche le proposte di Carlo Carrà, con “Le figlie di Loth” del 1919, e Gino Severini con i suoi “Giocatori di carte”.
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