Il Sublime, Segantini in mostra a Lugano
Arte,  Mostra

Il Sublime di Segantini a Lugano: omaggio alla montagna

L’arte sublime di Segantini va in mostra a Lugano, per celebrare la maestosità suscitata dalle montagne negli artisti dal XIX secolo ad oggi.

Dal Museo di St. Moritz al MASI di Lugano. L’opera monumentale del pittore italiano Giovanni Segantini andrà in prestito al Museo d’Arte della Svizzera italiana, dal 25 agosto al 10 novembre 2019.

Sublime, Luce e paesaggio intorno a Giovanni Segantini è il titolo della mostra che omaggia il grandioso Trittico della natura, dipinto tra il 1896 e il 1899 dal pittore divisionista e fulcro dell’esposizione. L’itinerario espositivo si svolge lungo una pittura di paesaggio che rappresenta la meraviglia e il turbamento suscitati negli artisti dalle Alpi.

Giovanni Segantini, La morte in Trittico della Natura, 1896-1899, olio su tela
Giovanni Segantini, La morte in Trittico della Natura, 1896-1899, olio su tela

Ecco perché il termine Sublime

Il piacere del sublime non è tanto una gioia positiva, ma piuttosto una continua meraviglia.

– Immanuel kant

Nell’immaginario artistico di fine Ottocento, il Sublime assume un particolare significato esistenziale. Il Sublime è il senso di sgomento che l’uomo prova di fronte alla maestosità della natura, che lo fa sentire piccolo, insignificante e incredibilmente sopraffatto dalla bellezza dell’infinito.

Ed è proprio questo, ciò che la mostra vuole rappresentare: una serie di opere di vari artisti che rendono il senso del mistero delle montagne alpine, luogo di smarrimento e di contemplazione umana.

LA STRUTTURA DELLA MOSTRA

I soggetti delle tele esposte – circa 60 – saranno naturalistici ma con significati reconditi, che rimandano al misticismo religioso e al senso più profondo della vita.

William Turner apre il percorso. Il celebre paesaggista romantico, di origini inglesi, è affiancato da due rappresentanti della mitologia alpina: Ferdinand Holder e Alexandre Calame e da altri artisti ticinesi.

Il confronto continua con l’opera di GiacomettiSera sull’Alpe, dipinta nel 1908 – e con alcune tele divisioniste di Boccioni, risalenti al periodo pre-futurista del pittore.

Giovanni Giacometti, Sera sull’Alpe, 1908, olio su tela

Ma la vetta del Sublime si raggiunge nella sala del Trittico di Segantini. Di fronte alle tre tele è allestito il video Die Magische Bergwelt in den Filmen von Daniel Schmid dell’artista svizzero This Brunner: tra le due opere si intesse un linguaggio magico che richiama i paesaggi alpini.

GIOVANNI SEGANTINI

Quasi tutta l’attività pittorica di Segantini si è svolta nella valle svizzera dell’Engadina, che conserva infatti forti segni della presenza artistica del pittore, ricordato nel Museo che porta il suo nome a St. Moritz.

Giovanni Segantini, nato nel 1858 e morto precocemente nel 1899, fin dalla tenera età aveva manifestato segni di insofferenza verso i dettami sociali. Dopo gli studi svolti presso l’Accademia di Brera di Milano, scelse la Brianza per dipingere i primi paesaggi rurali.

Dagli anni ’80, trasferitosi sulle Alpi svizzere, comincerà a dipingere paesaggi alpini a cui sovrappone allegorie di vita e di morte e forti simboli religiosi.

STILE E DIVISIONISMO

Il suo stile pittorico, caratterizzato da linee sinuose, ha un forte richiamo al Liberty, corrente artistica internazionale di fine Ottocento. La sua pennellata invece è chiaramente ispirata al movimento Divisionista, di cui poi diventerà rappresentante. Gli effetti di colore infatti, si ottengono con l’applicazione di piccoli punti di colore puro che non si mescolano tra di loro. Questa tecnica – portata avanti dal francese Seurat col nome Pointillisme – conferisce all’immagine maggior luminosità e nitidezza.

Georges Seurat, Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte, 1884-1886

L’inquietudine e il rifiuto del progresso tipici della fine dell’Ottocento, hanno fatto di Segantini un artista irrequieto e tormentato e uno degli pittori italiani più apprezzati a livello internazionale.

I suoi dipinti – momenti di luce e colore – sono un regalo per gli occhi e per l’anima. E questa è sicuramente una mostra da non perdere!

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