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Il tiranno Putin debole e pericoloso: Usa e Occidente rispondete alle minacce del Cremlino

Putin debole: sta portando allo sfinimento economia e forze armate. Ma la sua decadenza aumenta la sua rabbia. Usa e Occidente non devono arrendersi

Putin debole, le sconfitte: la debolezza di Putin aumenta la sua rabbia. Ma è anche vero che in termini economici e militari sta subendo diverse sconfitte. Il presidente russo, però, è pronto a ricorrere a ogni cosa pur di non perdere questa guerra. Usa e Occidente, quindi, devono mostrarsi forti di fronte al tiranno Putin, facendo in modo che l’Ucraina sopravviva, mentre Putin porta allo sfinimento la sua economia e le forze armate.

«Anche se gli ucraini dovessero avere la meglio nella loro insurrezione, nella loro resistenza, ci sarebbe un numero incalcolabile di morti, una devastazione immensa. Dobbiamo trovare il modo di impedire questo risultato» ha detto Stephen Kotkin in una conversazione con il giornalista David Remnick.

La decadenza di Putin aumenta la sua rabbia

Le sconfitte di Putin. I segni della decadenza del presidente russo si fanno sentire dopo tre settimane di guerra. Vladimir Putin pensava di poter vincere in pochi giorni, mentre, invece, si è trovato di fronte un paese forte che resiste e un Occidente unito.

«Un insieme di istituzioni e di valori. Non è un luogo geografico. La Russia è europea, ma non è occidentale. Il Giappone è occidentale, ma non è europeo. “Occidente” vuol dire legalità, democrazia, proprietà privata, mercati aperti, rispetto per l’individuo, diversità, pluralismo delle opinioni, e tutte le altre libertà di cui godiamo, troppo spesso date per scontate. E l’Occidente, che negli anni Novanta si è ingrandito – secondo me in modo appropriato, con l’espansione dell’Unione europea e della Nato – adesso si è risvegliato e deve fermare Vladimir Putin in un modo che né lui né Xi Jinping si aspettano. Putin pensava che l’Occidente stesse ripiegando, perché era in declino ed è scappato dall’Afghanistan; che il popolo ucraino non fosse una nazione; che Zelensky fosse soltanto un comico: infine, ha anche pensato di poter conquistare Kiev in due o tre giorni. Tutte le sue supposizioni, però, erano false» sottolinea Stephen Kotkin alla domanda di David Remnick Che cos’è l’Occidente?

La confusione nell’invasione russa in Ucraina cresce ogni giorno, tanto che il numero dei soldati russi morti in Ucraina, secondo stime americane, è agghiacciante. Il Cremlino si sta indebolendo e porta a casa solo sconfitte. Putin sta risultando molto debole, ma queste sconfitte aumentano la sua rabbia, raddoppiando, quindi, l’aggressività della guerra.

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Stiamo, forse, entrando nella fase più pericolosa della guerra?

«Questo è un regime che non scherza, che non deve essere preso alla leggera. Si sceglie il nemico come si prenderebbe un libro da una biblioteca, scegliendo sullo scaffale» afferma Stephem Kotkin.

Usa e Occidente devono mostrarsi forti al tiranno Putin

Ma Stati Uniti e Occidente non devono fare altro che dimostrarsi forti di fronte al tiranno Putin, aumentando le sue preoccupazioni, facendogli capire fino a che punto possiamo arrivare. La situazione deve essere gestita con molta attenzione, evitando la possibilità che Putin possa ricorrere alla minaccia nucleare. La soluzione è ricorrere alle sanzioni e fare in modo che queste funzionino.

Il tiranno Putin si deve rendere conto delle conseguenze economiche e militari che il Cremlino sta affrontando. Ma il presidente russo sta facendo qualunque cosa pur di non perdere questa «operazione speciale militare».

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I segnali di debolezza del Cremlino: le sconfitte di Putin

Ma quali sono i segnali di debolezza del Cremlino? La disperazione di Putin è evidente.

Basta guardare le sue mosse negli ultimi giorni di guerra: attaccare non solo le forze militari, ma anche i civili; colpire le infrastrutture energetiche e impedire che i danni vengano riparati, per privare la popolazione di riscaldamento, elettricità e acqua; mettere agli arresti domiciliari gli agenti dei servizi segreti russi per punirli degli insuccessi, prevenendo anche un colpo di Stato; chiedere supporto militare alla Cina e invocare il reclutamento di mercenari per affiancare le truppe russe in difficoltà; minacciare le forze di Paesi Nato che contribuiscono a rifornire Kiev per provare a interrompere questi rifornimenti; minacciare la possibilità di un uso di armi chimiche, biologiche e nucleari; sparare missili a lunga gittata contro una base ucraina vicina al confine polacco, rischiando di uccidere ufficiali Nato o colpire per sbaglio un territorio Nato, provocando di conseguenza una risposta.

 

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