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Il vicepresidente di Gazprombank lascia la Russia per combattere in Ucraina

Originario dell’Ucraina, Igor Volobuev lascia la Russia per combattere con le forze di difesa ucraine

Igor Volobuev, vicepresidente della Gazprombank di proprietà statale affiliata al colosso del gas russo Gazprom, ha annunciato di essere fuggito dalla Russia per combattere a fianco delle forze di difesa dell’Ucraina.

Diventa così il quarto alto dirigente o funzionario noto ad aver fatto una brusca uscita dal paese, dopo il primo vicepresidente del consiglio di Sberbank Lev Khasis, l’inviato del presidente Anatolij Chubajs e il vice amministratore delegato di Aeroflot Andrej Panov.

A riportare la notizia è stato il quotidiano The Moscow Times, che cita due interviste al The Insider e a Liga.net.

Igor Volobuev lascia la Russia per combattere a fianco della sua patria

Igor Volobuev ha comunicato di aver abbandonato la Russia per difendere l’Ucraina e combattere a fianco della resistenza. Il vicepresidente di Gazprombank ha precisato di aver lasciato il paese di Vladimir Putin il 2 marzo e di essersi unito alle forze di difesa territoriale ucraine.

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Da oltre trent’anni lavora per la banca russa di proprietà privata, ma è nato e cresciuto in Ucraina nella regione di Sumy.

Gazprombank, inoltre, è la banca chiave della Russia di Vladimir Putin: è proprio attraverso questa che l’Europa paga il gas russo e tramite questa il presidente russo spinge i paesi europei a pagare il combustibile in rubli.

Il vicepresidente di Gazprombank lascia la Russia: «Il mio ritorno è un mea culpa»

«Non riuscivo a guardare quello che la Russia stava facendo alla mia patria», lo ha affermato Igor Volobuev, nato nella città dell’Ucraina nord-orientale di Okhtyrka.

«Il mio ritorno è un mea culpa» ha aggiunto Volobuev. «I russi stavano uccidendo mio padre, le mie conoscenze e i miei amici più stretti. Mio padre ha vissuto in una fredda cantina per mesi. Gente che conosco dall’infanzia mi diceva di vergognarsi di me».

Il vicepresidente di Gazprombank ha definito l’operazione militare speciale di Vladimir Putin così: «Un crimine da parte di Putin, del governo russo e, di fatto, del popolo russo. Perché non è Putin che uccide gli ucraini qui, non è Putin che ruba i water, non è Putin che violenta le donne. Questo è il popolo russo. E anch’io, sebbene ucraino di nazionalità, ne sono responsabile. Mi vergogno di questo, me ne pentirò per tutta la vita, perché ho una doppia responsabilità: non sono solo russo. Sono nato qui in Ucraina, ho vissuto qui per 18 anni, quindi rispondo in maniera duplice e tripla».

 

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