INNAMEMORABILIAMUMBUM, SARAH LUCAS ALL’ALBERGO DIURNO

Da più di dieci anni la Fondazione Trussardi ci porta alla riscoperta di luoghi sconosciuti di Milano, abitandoli col meglio dell’arte contemporanea mondiale, lasciando agire l’artista prescelto con le peculiarità storiche e stilistiche dell’ambiente. Nel 2011 Pipilotti Rist ha invaso l’intero cinema Manzoni, ovunque dalle scale alle toilette, le immagini psichedeliche della videoartista svizzera hanno trasformato la vecchia sala in un viaggio nel subconscio. Ancora prima, nel 2010, le opere pantagrueliche di Paul McCarthy si sono fuse con i sotterranei e gli spazi monumentali non finiti di Palazzo Citterio. Identità nazionalità, democrazia, potere, libertà, partecipazione e cambiamenti sociali sono, invece arrivati a Palazzo Cusani con i lavori di Allora & Calzadilla. Per il 2016 in collaborazione con MiArt, con il Comune di Milano e il Fai, la Fondazione mette in gioco l’Albergo Diurno, l’edifico progettato negli anni venti del 1900 dall’architetto Piero Portaluppi, sotto Piazza Oberdan, in Porta Venezia.

Chiuso nel 2006, il tempio dedicato alla bellezza e alla cura del sé ha recentemente riaperto al pubblico e nelle giornate che vanno dall’8 al 10 aprile ospiterà INNAMEMORABILIAMUMBUM di Sarah Lucas. A cura di Massimiliano Gioni e Vincenzo De Bellis -questa sarà la sua ultima edizione come direttore artistico della fiera di Milano- la mostra si presenta come un “teatro dell’ambiguità”, fra sculture, installazioni, performance, interventi sonori, happening live che ridaranno vita all’Albergo.

Al centro il corpo, la sua rappresentazione, le sue storie e gli stereotipi di cui ancora si nutre la nostra società. Oggetti apparentemente banali si trasformeranno in beni carichi di significato per far emergere desideri e pulsioni represse. Come vuole la poetica dell’artista della Young British Artist, d’ispirazione surrealista, lei che da sempre ha ridicolizzato gli atteggiamenti maschili con le sue sculture ruvide, mentre con i suoi autoritratti ha attraversato pose e situazioni per mettere in scena miti e stereotipi. Legata al femminismo, incoraggia le donne a riappropriarsi della proprio corpo, a prendersi cura anche del lato più intimo. Il suo lavoro site-specific, fra specchi e architetture storiche, offrirà una nuova vita all’Albergo Diurno, tempio dell’estetica e della vanità.  Per far riemergerà la quotidianità di uno dei luoghi più suggestivi della Milano del secolo scorso.

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