Intervista a Carla Tolomeo Vigorelli
Artista poliedrica, Carla ha frequentato fin da bambina Giorgio De Chirico e, più avanti, Renato Guttuso oltre ad altri artisti che hanno stimolato e alimentato le sue propensioni artistiche.
Ha sperimentato vari media orientando la sua arte verso la pittura, l’incisione, la scultura, la ceramica. Sue le xilografie per la Sainte Jeunesse di Charles Baudelaire, le incisioni dei tarocchi che ripercorrono la vita di Casanova, gli acquarelli dedicati al Petrarca, le incisioni per la Divina Commedia, le acqueforti dedicate a Paul Verlaine e le tempere ispirate a Borges. E ancora tante le sculture e opere d’arte di Carla Tolomeo esposte in gallerie di ogni parte del mondo.
Carla Tolomeo – Sedie
Le Sedie
Nel 1997, dopo la sua ultima mostra a Londra, “Omaggio a Leonardo” alle Leicester’s Galleries, ha sorpreso i suoi collezionisti creando le Sedie-Sculture, vero pretesto di divertimento colto che è stato subito recepito dal mondo. Nascono le sedute d’arte più famose al mondo.
Diventa così la “Signora delle Sedie”. Le Sedie Sculture sono immediatamente recensite dalle più importanti riviste d’arte e d’arredo del mondo. Su “Tu” a Tel Aviv, “Modern Home” a Hong Kong, “Arte” a Milano, su “AD” in Italia, Russia, Francia, America. Seguono “Elle”, “Marie Claire”, “Salon” e “Mezzanin” a Mosca, “Arte in”, “House and Garden”, le riviste di attualità e le interviste televisive.
Nel 1998 Neiman Marcus, per la sua Festa of Italy ordina dieci pezzi alla Tolomeo che saranno esposti a Dallas e New York. Nel 1999 è invitata al Museo d’Arte Contemporanea di Rieka, poi a Zagabria, Dresda e Rotterdam.
Anna Molinari per Blumarine ha voluto una Rose Chair in ogni sua boutique nel mondo. Per non parlare di Hermès che dopo aver avuto una sedia in ogni suo negozio oggi le ha esposte, con giusto orgoglio, nel suo nuovo museo parigino.
Carla Tolomeo
L’abbiamo incontrata nel suo studio – un pò falegnameria e un pò tappezzeria – pieno di bellissime ceramiche che testimoniano la sua passione per gli animali, pellicani, rinoceronti, tartarughe, oltre a bellissimi totem e pitture forti, potenti.
Ma com’è Carla Tolomeo? Sicuramente una grande artista nota su tutta la scena internazionale. Ma è anche, o forse soprattutto una bella signora – una vera Signora – molto colta, gentile, disponibile e grande comunicatrice.
Ma lasciamo a lei la parola
L’intervista
Chi è Carla Tolomeo?
Me lo sono chiesto tante volte anch’io e altrettante volte non ho trovato risposta. Poi ho visto che, capendo di più della vita, capisci chi vorresti essere. Adesso sono Carla Tolomeo. Strada facendo ho cercato di diventarlo. Una persona che ama la vita in maniera esagerata in tutte le sue manifestazioni autentiche. Detesto le sovrastrutture e, amando la vita, amo il prossimo (quando se lo merita) e amo sopra ogni cosa il mio lavoro. Ne sono innamorata.
Com’è iniziata la tua carriera nel mondo dell’arte?
Se si può parlare di carriera…quella degli artisti è più una “carretera” – ride. Ho imparato a disegnare prima che a parlare. Sono cresciuta in una casa piena di cose belle e tanti libri con riproduzioni straordinarie. Mia madre me li sfogliava e ho assorbito la pittura attraverso gli occhi. Poi si è espressa attraverso le mani..ma non è che io fossi, come struttura familiare votata all’arte: tutt’altro. É vero che da bambina ho avuto una lunga frequentazione con De Chirico che mi ha strutturata..ma è successo così..con leggerezza..niente di obbligante.
I tuoi maestri e i tuoi riferimenti artistici
De Chirico, sicuramente. La grande pittura italiana che ho visto e apprezzato attraverso i libri e poi il colpo di fulmine per la pittura giapponese. La scansione, il ritmo delle pitture di Utamaro e Hokusai. Tutta la vita ho cercato la leggerezza e, lì, c’è la leggerezza.
Carla Tolomeo – Divano
Quali sono le correnti artistiche che preferisci?
Non ho mai pensato alle correnti artistiche. Intorno all’80 sono stata alla Fondazione Maeght alla mostra “Le Musée Imaginaire “. La genialitàà di Malraux era di aver messo insieme pezzi di tutte le epoche. Dimostrando così che non esistono correnti ma l’arte.
Nella tua carriera hai attraversato diverse fasi. La tua arte subisce continue trasformazioni?
Se ho avuto una difficoltà ad inserirmi è soprattutto dovuto alla poliedricità perchè il pubblico, il gallerista vuole subito riconoscere un’artista al primo sguardo e così gli artisti si adattano. Io ho poco spirito di adattamento e mi realizzo nell’inventare. Passo dalla pittura alla scultura, che può essere marmo o ceramiche. Per anni ho fatta tanta acquaforte, per cimentarmi con tutte le difficoltà.
Carla Tolomeo – Divano
E arriviamo alle tue famose sedie che ti hanno fatto maggiormente conoscere dal grande pubblico.
Assolutamente vero. Mi portano nel mondo. Dal Museo Hermès a Parigi, negli Stati Uniti, a New York nella più importante collezione di design grazie ad un collezionista di Miami che aveva comprato 22 pezzi. Un altro mio pezzo è da Paolo Fresco, insieme ai suoi Lichtenstein. E poi alcuni totem a San Paolo del Brasile, in Argentina, al Museo Sheremetev di San Pietroburgo…. Devo dire però che anche la pittura mi ha dato enormi soddisfazioni…ho fatto una mostra all’Arengario nel ’92 fino a che sono approdata casualmente alla sedia. E fu subito sedia!
Cosa pensi della scena artistica italiana?
É composta da giovani bravissimi con un grande ritorno alla pittura e alla fotografia. Dopo aver sperimentato tutto, il rinnovarsi contemporaneo passa attraverso i mezzi d’espressione.
Che consiglio daresti a chi sogna di diventare un artista?
“Attenti a sognare perchè qualche volta i sogni si realizzano”. Ma non mi ricordo più chi l’ha detto.
Cosa c’è nel futuro di Carla Tolomeo?
La fortuna di fare questo lavoro è che mi arrivano ancora dei progetti, sono un regalo della vita. Ogni progetto è una vita nuova e io ne ho ancora tanti.
Grazie mille a Carla Tolomeo per la sua gentilezza e disponibilità.
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