INTERVISTA A MARCO BOGLIONE, IL PRESIDENTE DI BASICNET
Marco Boglione, fondatore e presidente di BasicNet (azienda che comprende i brand Kappa, Superga, Robe di Kappa, K-Way, Jesus Jeans, Briko e Sabelt) racconta strategie e progetti del gruppo imprenditoriale.
Innanzitutto, il caso BasicNet: un gruppo che ha rilanciato brand come K-Way, che oggi ha molto successo. Se prima infatti la giacca impermeabile K-Way era un capo di necessità, oggi invece è un trend fashion. Si può definire come un successo di marketing?
Certamente, si può definire un successo di marketing.
Quindi, qual è la svolta di un brand sottoposto a un rilancio, come per esempio K-Way?
Il momento di svolta del brand K-Way è stato l’incontro con BasicNet: tutto il resto è una conseguenza, successo compreso. Quando infatti un’azienda come la nostra – veloce, flessibile, affidabile, democratica, che non sbaglia mai un colpo – lavora per un marchio, fare marketing diventa un’impresa più semplice. E i brand coinvolti non possono che prosperare, dunque.
La percezione però è che K-Way abbia avuto un successo molto più grande rispetto a Kappa.
In realtà, Kappa vende in 127 mercati nel mondo mentre K-Way è presente in poco più di 20 Paesi. Rispetto a Kappa, che è stato il primo brand del Gruppo BasicNet a essere rilanciato nel 1995, K-Way è un marchio ancora giovane: l’anno scorso le vendite dei licenziatari Kappa ammontavano a quasi 600 milioni di euro; quelle di K-Way a una settantina di milioni. Inoltre, Kappa in Italia quest’anno è stata per il target di consumatori al di sotto dei vent’anni la prima scelta tra i nostri marchi. E nessuno dei consumatori pensa che K-Way sia della stessa “famiglia” di Kappa.
Ma il vero segreto di questo successo è BasicNet e il suo modello di business. BasicNet è un Marketplace, esattamente come lo è – per esempio – Amazon, che fa incontrare tanti venditori con tanti possibili compratori. Noi facciamo lo stesso con i nostri licenziatari di produzione e di distribuzione in tutto il mondo, che fanno business tra loro attraverso le nostre piattaforme proprietarie: questa è una strategia che abbiamo deciso nel 1994. Noi di BasicNet non produciamo, non possediamo e non fatturiamo una giacca all’anno. Lavoriamo esclusivamente sull’intangibile: design delle collezioni, industrializzazione dei prodotti, marketing globale, potenziamento della rete dei licenziatari e – soprattutto – Information Technology.
Quindi voi producete tramite la vendita di licenze?
Noi possediamo il marchio, cioè la nostra materia prima. Ci investiamo su molto denaro attraverso una serie di collezioni e con la migliore possibile strategia commerciale, ovvero pubblicità strategica e tattica. Ben seicento persone a Torino lavorano per BasicNet e il nostro lavoro può interessare ad aziende che vogliono produrre o distribuire i nostri prodotti. A questo punto, una volta che noi concediamo a tali aziende la licenza per produrre o distribuire, riceviamo da loro una percentuale a ogni prodotto venduto. Un processo che parte dalla piattaforma BasicNet, in modo che tutto sia facile, chiaro, sostenibile, trasparente e controllato. E il nostro guadagno non si basa solo sulle entrate economiche, ma anche sulla rivalutazione dei nostri marchi, i quali oggi valgono più che in passato.
Quando lei parla di piattaforma (come può essere quella di Amazon) e di licenziatari, ciò significa che le aziende comprano dalla piattaforma BasicNet?
In poche parole, noi vendiamo la licenza di produrre i nostri prodotti a un certo numero di aziende produttrici, che autorizziamo a vendere a un insieme di altre aziende nostre licenziatarie per la distribuzione degli stessi. Il tutto utilizzando la nostra piattaforma informatica Cloud attraverso Internet.
Allora come fa Amazon a vendere, per esempio, una maglietta di Robe di Kappa?
Amazon compra le magliette e le rivende (cioè è un retailer) e affida la sua piattaforma a un’azienda che vende i propri prodotti ai clienti (cioè è un market place). Di conseguenza, anche noi siamo clienti di Amazon.
Quali sono gli ultimi dati finanziari?
La Semestrale 2018 è andata molto bene. Le vendite aggregate, nel mondo, sono cresciute del 7% rispetto ai primi 6 mesi del 2017, salendo a 399 milioni di euro. In crescita anche il fatturato consolidato, che ha sfiorato i 93 milioni, segnando un +10%. Fortissima la crescita di EBITDA (+54,9%), EBIT (+88,5%) e dell’utile netto consolidato che, con 6,5 milioni di euro, è letteralmente volato a quota +87%.
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