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Ipotesi Mario Draghi al Quirinale: accordo dalla quarta votazione? Oggi pioggia di schede bianche

Draghi al Quirinale: un’ipotesi che non accontenta tutti

Oggi alle 15 si terrà il primo scrutinio per l’elezione del nuovo Capo dello Stato. Ma l’intesa tra i partiti non c’è e, salvo sorprese, l’unica certezza è che finiranno moltissime schede bianche nelle urne. La scommessa di alcuni leader politici è che tra la Quarta e la Settima votazione sarà terminata la corsa per il Colle. Il grande favorito al momento sembra Mario Draghi per salire al Quirinale, ma si troverà l’accordo?

Le schede bianche delle prime votazioni rappresentano il modo migliore per i partiti per non mostrarsi davvero come sono. Ovvero fortemente divisi.

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Nessuna intesa tra i partiti per Draghi al Quirinale

L’assetto di questo Parlamento non è mai stato così complesso. Il gruppo maggioritario, il M5S, sembra in difficoltà nella scelta di un candidato. Tra il centrodestra dilaniato dalla lotta interna tra Salvini e Meloni, Forza Italia con un leader virtuale e Pd che non potrà più dare le carte come nelle ultime quattro elezioni.

Nelle ultime ore si parla in particolare di due nomi. Sono quelli di Pierferdinando Casini e Mario Draghi. Si pensa che prima o poi i leader dovranno trovare una soluzione condivisa tra questi due profili tra la quarta e la settima chiama.

Oggi avverrà l’incontro tra Enrico Letta e Matteo Salvini per chiarire le posizioni dei due schieramenti sul nome di Mario Draghi. E torna l’ipotesi di un Mattarella bis. La rosa di nomi annunciata dal leader della Lega al momento non c’è. Inoltre, è apparso anche irremovibile sulla questione Casini. «Non è un candidato del centrodestra», ha sottolineato Salvini.

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Nel frattempo, Giorgia Meloni ha proposto il nome di Carlo Nordio, contemporaneamente al proprio ‘no’ al Mattarella bis. La leader di Fratelli d’Italia ha comunque confermato la sua scheda bianca al primo turno.

L’intesa Letta-Conte-Speranza avanza la proposta di un tavolo con tutte le forze politiche per scegliere un candidato condiviso. Ma la figura di Andrea Riccardi individuata dal segretario Pd non convince tutti. Matteo Renzi guarda con più interesse alla candidatura di Casini o Draghi attraverso un’intesa.

Possibile accordo per Draghi al Quirinale? Il profilo ideale

Se si dovesse raggiungere l’accordo su Mario Draghi dalla quarta votazione in poi, bisognerebbe pensare alla formazione di un nuovo governo. E in questo senso la Lega è apparsa irremovibile: Salvini ha definito “estremamente pericoloso” il trasferimento del premier al Colle. E neanche Giuseppe Conte si è detto troppo contento della perdita di Draghi come premier.

Un’elezione che porterebbe con sé svariate complicazioni. Ma guardando agli interessi dell’Italia, nessuno sembra essere più adatto di Mario Draghi a prendere il posto di Mattarella al Quirinale. Le ragioni sono molte. A partire dalla sua capacità di mediazione tra le forze politiche, dimostrata nell’ultimo anno. Ma anche la credibilità internazionale maturata negli anni di guida alla Bce, la conoscenza della macchina dello stato e un profondo rigore personale.

 

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Editor: Susanna Bosio

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