Sardar Azmoun Iran
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Iran, Sardar Azmoun a fianco delle donne: rischia il Mondiale 22

Iran, Sardar Azmoun si schiera a fianco delle donne contro il regime. Il calciatore del Leverkusen rischia il Mondiale

Iran, Sardar Azmoun, calciatore del Bayer Leverkusen, si è schierato a fianco delle donne che stanno protestando contro il regime mettendo a rischio la sua partecipazione ai Mondiali in Qatar.

Anche il mondo dello sport si mostra scosso dalle violenze che si stanno consumando in Iran nei confronti delle donne. I riflettori sulla complessa situazione delle donne iraniane si sono accesi nelle ultime settimane dopo l’intervento della Polizia morale che ha portato alla morte Masha Amini. La 22enne è deceduta nel carcere di Teheran il 16 settembre, dopo essere stata arrestata per aver indossato il velo in modo scorretto. La mobilitazione femminile è in atto ormai da più di 10 giorni e, lo scorso sabato, è stato segnato da un’altra morte che non può trovare giustificazione. Hadis Najafi è stata uccisa con 6 colpi di pistola perchè mostrava i capelli biondi raccolti in una coda.

Sostegno alle donne dentro e fuori dal campo

“Vergognatevi. La punizione definitiva per me è essere espulso dalla Nazionale, che è un piccolo prezzo da pagare per una sola ciocca di capelli di una donna iraniana. Non ho paura di essere estromesso. Vergognatevi per avere ucciso le persone così facilmente e lunga vita alle donne iraniane.”

A causa di un post su Instagram a sostegno delle proteste contro il regime degli Ayatollah, Sardar Azmoun rischia ora l’esclusione dalla Nazionale di calcio iraniana che sarà impegnata nei prossimi Mondiali in Qatar. L’attaccante, cercato durante il calciomercato da Juventus e Roma, non ha voluto rimanere in silenzio nonostante le regole imposte dalla Nazionale.

“Se mi vorranno depennare dalla lista dei convocati, lo facciano” ha detto Azmoun, che ha visto tutti i suoi post scomparire dal proprio profilo. Il Bayer Leverkusen, che oggi affronterà il Bayern Monaco, si è subito schierato a fianco del giocatore.

Oltre a Sardar, la causa delle donne iraniane è stata portata avanti anche dall’ex giocatore Mohamed Ali Karimi. Il 43enne,

considerato il “Maradona d’Asia”, ha incoraggiato il suo vasto seguito social a partecipare alle proteste e ora, secondo il regime, è un “sobillatore della quiete”. L’agenzia di stampa Fars (filogovernativa), lo definisce “rivoltoso” e ora i Pasdaran, le Guardie Rivoluzionarie, sono decise a farlo tacere.

Il ricordo di Masha è avvenuto anche sul campo. Nella partita del 27 settembre tra Senegal e Iran, i calciatori iraniani hanno cantato l’inno coprendo lo stemma della Federazione con una giacca nera. Tra gli sportivi italiani, anche Marcell Jacobs ha pubblicato su Facebook un post a sostegno della libertà delle donne iraniane.

 

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