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Italia in guerra: svelati i dettagli del piano logistico e operativo del nostro Esercito

Italia in guerra: il piano logistico in caso di conflitto esteso

In caso di uno scongiurato coinvolgimento diretto delle nostre forze armate nel conflitto Russia-Ucraina, l’Italia sarebbe pronta ad entrare in guerra con un piano logistico e operativo già pronto da settimane. Infatti, nonostante la Nato e il nostro governo abbiano spesso ribadito che non verranno allargati i perimetri della guerra, lo Stato maggiore dell’Esercito italiano sta mettendo a punto un piano d’azione per ogni evenienza.

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Il piano logistico dell’Italia in caso di guerra

Negli scorsi giorni aveva già fatto discutere la circolare dell’Esercito italiano, dove si chiedeva l’operatività dei reparti al 100%. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini l’aveva definita una semplice comunicazione “ordinaria” di fronte alla guerra in corso. Oggi, la nuova indiscrezione sul piano di intervento militare sta mettendo ulteriormente in allerta i cittadini.

Anche il Consiglio dei ministri con le sue ultime manovre sta dando prova dell’intenzione dei nostri mezzi militari di non farsi trovare impreparati qualora si verificasse un’escalation. In più, le minacce che il governo di Vladimir Putin ha rivolto al nostro Paese sono state molto dure. Forse perché la posizione del premier Mario Draghi, fermamente contrario al conflitto, ha colto alla sprovvista il capo del Cremlino. Il quale sperava, se non in un appoggio dichiarato, almeno in una forma di ostacolo alle sanzioni.

Italia in guerra: in cosa consiste il piano logistico

I Paesi coinvolti vogliono evitare a tutti i costi lo scoppio di una nuova guerra mondiale, ma da quando è iniziato il conflitto l’Europa continua a camminare sul sottile filo che la divide dal baratro. Lo Stato maggiore dell’Esercito italiano, dunque, ha organizzato un piano dove innanzitutto l’aspetto logistico viene curato nei minimi dettagli. Dai tempi antichi è l’organizzazione il valore aggiunto in una guerra, e può anche deciderne le sorti.

L’aspetto logistico riguarda, quindi, l’organizzazione dei campi, l’assistenza, le tende, le cucina e le vie da cui far arrivare i rifornimenti.

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La difesa dei convogli

In seconda battuta, il nostro Esercito procederebbe con la difesa dei convogli. Un’operazione che deve essere fatta dal cielo e dal mare. In questo senso, quindi, potremmo contare sull’Aeronautica Militare, che avrebbe il compito di garantire l’efficienza delle reti di rifornimento. Fondamentale sarebbe anche l’artiglieria da controcarro, in grado di intercettare i missili balistici e da crociera.

Altro pezzo fondamentale del puzzle è la nostra Marina Militare. Le navi di cui il nostro Esercito dispone non temono confronti neanche con la flotta russa e sarebbero in grado di affrontare un qualsiasi scenario di guerra.

I portaerei Cavour ne sono considerati la punta di diamante. Ma anche le fregate Fremm, schierate nel Mediterraneo, hanno uno dei sistemi antimissili e antisommergibili più temuti al mondo.

Italia in guerra: il piano logistico e operativo dei reparti

I primi reparti ad essere schierati nella guerra sarebbero Alpini, Bersaglieri e Paracadutisti. Tre dipartimenti composti di un personale specializzato nei combattimenti in luoghi particolarmente complessi, da centri abitati a boschi e montagne.

Per raggiungere gli obiettivi da colpire e guidare gli attacchi organizzati, il nostro Esercito farebbe affidamento sulle sue forze speciali. Tre in particolare: il 9° Reggimento “Col Moschin”, l’85° Reggimento “Ricognizione e acquisizione obiettivi” e il 4° Reggimento degli Alpini.

 

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Editor: Susanna Bosio

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