jeremy scott lascia moschino
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Jeremy Scott lascia Moschino

Era il 2013 quando Jeremy Scott veniva nominato Direttore Creativo di Moschino, sostituendo Rossella Jardini, storica collaboratrice del fondatore Franco Moschino e per i vent’anni successivi alla sua morte al timone della casa di moda; oggi lascia il suo incarico.

Lo stile di Jeremy Scott

Lo stilista statunitense aveva debuttato in occasione della Milano Fashion Week AI14, lasciando notare sin da subito la sua impronta creativa, contraddistinta dai riferimenti alla cultura pop, ai cartoni animati, alle icone mediatiche della contemporaneità e – più in generale – a qualsiasi aspetto rimandante alla società consumistica americana. Rimarranno sicuramente nella memoria le collezioni ispirate al mondo dei Looney Tunes, a Barbie o a McDonald’s.

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Alcune delle sfilate di Moschino curate da Jeremy Scott.

I loghi dalle dimensioni esageratamente grandi e gli altrettanto grandi orsi, divenuti emblema del marchio, pur se non sempre apprezzati dalla critica, gli sono valsi il riconoscimento del pubblico. Infatti non sono stati soltanto abiti e accessori ad avere successo, ma anche gadget, dedicati sopratutto dagli smartphone, dall’amplissima diffusione.

La sua visione ironica della moda, che condivide con lo scomparso fondatore della maison, gli ha permesso – assieme al frequente uso della formula see now-buy now – di dare vita a una nuova forma di collezionismo, che riuscisse a coinvolgere anche clienti più giovani rispetto al passato.

Ha inoltre saputo conquistare il jet-set internazionale: a indossare le sue creazioni, infatti, sono state star del calibro di Madonna, Rihanna, Miley Cyrus, Lizzo e Katy Perry.

Un saluto amichevole

Jeremy Scott, sui suoi canali social, ha scritto che gli ultimi 10 anni sono stati una celebrazione della sua creatività e della sua immaginazione: si è detto molto orgoglioso e soddisfatto del lavoro compiuto e impaziente di intraprendere i suoi nuovi progetti.

 

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Parole di apprezzamento anche in una nota diffusa da Moschino, in cui si legge che «Scott ha scritto un capitolo fondamentale nella storia del brand con il suo esuberante stile pop-camp e incisivo senso dell’umorismo, fedele ai codici della maison». Massimo Ferretti, presidente di Aeffe, società proprietaria di Moschino, ha dichiarato che Scott ha saputo imprimere alla casa di moda un’impronta distintiva e giocosa che resterà nella sua storia. Un’impronta che, fino alla nomina del nuovo direttore creativo (che alcune voci di corridoio individuano in Giuliano Calza, fondatore e Direttore Creativo di GCDS), fungerà da guida per il team stilistico interno.

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Editor: Leonardo Santarelli

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