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Jewelry:: the body transformed, la mostra al met

Quale potere nasconde il gioiello? Può essere un mezzo per veicolare significati? Indica realmente il folklore di un popolo e il passaggio da un’epoca all’altra? Per scoprirlo dovremmo visitare “Jewelry: The Body Transformed“: la mostra che sarà inaugurata al MET di New York il prossimo 12 novembre.

Jewelry: The Body Transformed: l’attesa mostra al Metropolitan Museum di New York

Mame Moda Jewerly: The Body Transformed, la mostra al MET. Manifesto della mostra
Manifesto della mostra che sarà inaugurata il prossimo 12 novembre 2018

Il gioiello come estensione del corpo.

Culturalmente siamo stati educati a concepire il gioiello come un mero ornamento. In questo accessorio, però, si cela un significato ben più complesso che va a rimarcare le abitudini di un popolo e lo status della sua società.

Le decorazioni gemmate erano segno distintivo presso i greci e i romani ma già in epoca tarda, le fibule e i diademi erano indossati per distinguere i diversi ranghi sociali di un popolo.

Le donne greche, forti di una vanità pronunciata, indossavano collane a fili d’oro, diademi, spille e orecchini, tutti lavorati con assidua ricerca sia stilistica sia materica al fine di forgiare veri pezzi d’arte. Immaginate che persino i calzari possedevano allacciature con lamine d’oro o d’argento.

L’età bizantina.

In età bizantina, però, si raggiunge l’apice splendore degli ornamenti. Ricchi, opalescenti, gemmati, intagliati.

I sovrani e i nobili indossavano corone incastonate di pietre preziose con lunghe file di perle pendenti a lato delle orecchie. Anche i tessuti e le scarpe venivano adornati da zaffiri, topazi, perle, coralli e rubini.

Per comprendere appieno il potere del gioiello, non è sufficiente considerarlo come una scultura in miniatura“, afferma Melanie Holcomb, Curator, Department of Medieval Art e The Cloisters. “Mentre i gioielli possono essere universali, le culture del mondo differiscono ampiamente per quanto riguarda dove dovrebbe essere indossato sul corpo. Concentrandosi sull’interazione dei gioielli con e sul corpo umano, questa mostra introduce un elemento chiave che è mancato negli studi precedenti sull’argomento “.

Panoramica dell’esibizione “Jewelry: The Body Transformed”.

La mostra si aprirà con una installazione che enfatizza l’universalità dei gioielli, oggetti preziosi creati per il corpo.

Alcuni gioielli saranno presentati su un maxi schermo aprendo, così, le porte per un’itinerante esibizione divisa per tematiche.

Il Corpo Divino esaminerà le prime concezioni del gioiello. Il suo legame con l’immortalità. In questa ottica saranno esposti cimeli provenienti dal cimitero reale di Ur dell’Antico Egitto, implicati in uno dei più misteriosi rituali dell’Antica Mesopotamia.

Saranno inoltre evidenziate le insegne dei sovrani di Calima (l’odierna Colombia), riccamente coperte di fogli d’oro.

Il corpo regale.

Il Corpo Regale esaminerà l’uso dei gioielli nel corso della storia per affermare il rango e lo status. In esposizione potranno essere osservati gli zaffiri e le perle di Bisanzio, l’oro finemente lavorato delle élite della Grecia ellenistica e l’avorio e il bronzo delle corti reali del Benin.

Il Corpo Trascendente si concentrerà sulla valenza dei gioielli come mezzo per valorizzare il regni temporale e spirituale. Questa sezione celebrerà il potere dei gioielli per evocare spiriti, placare gli dei e invocare antenati. Saranno protagonisti Immagini scolpite e gioielli i cimeli provenienti dall’India che saranno chiamati a descrivere il ruolo attivo degli ornamenti d’oro nel culto indù.

 Gli ornamenti della costa della Nuova Guinea, splendidamente modellati da conchiglie e piume, parleranno della capacità dei gioielli di incanalare il benessere spirituale di chi li indossa.

I gioielli nell’era post-moderna.

The Alluring Body esplorerà come i gioielli generano il desiderio. La stanza dedicata a questa tematica va a implementare l’evanescenza dell’immagine elusiva del monile tra stampe in legno e ornamenti d’epoca. Tra i vari esempi, alcuni accessori per capelli capaci di indicare la disponibilità di una cortigiana in Edo Japan. Fotografie e gioielli spettacolari metteranno in risalto l’erotismo delle perle nell’epoca vittoriana e oltre.

Ci sarà anche modo di osservare i gioielli disegnati da Elsa Schiaparelli, Art Smith, Elsa Peretti e Shaun Leane che documenteranno come gli artisti contemporanei spingono i limiti del glamour, corteggiano il pericolo e persino il dolore.

Il Corpo Risplendente esplora il gioiello in epoca contemporanea, periodo in cui il gioiello è chiamato a formalizzare il piacere dell’ostentazione dall’Art Nouveau ai giorni nostri. Gli esempi includeranno l’opulento ornamento dei Moghul; l’estetica dell’accumulazione nei gioielli in oro e argento dei popoli Akan e Fon dell‘Africa occidentale; e l’elegante design di queste leggendarie case di gioielli come Tiffany, Castellani e Lalique.

Saranno inoltre celebrati i creatori di gioielli contemporanei – tra cui Peter Chang, Joyce J. Scott e Daniel Brush – che vanno a ridare un nuovo riflesso al significato stesso di ornamento di lusso.

La mostra.

“Jewelry: The Body Transformed” vede la collaborazione di diverse personalità di spicco. Per la sua realizzazione vi hanno partecipato: Melanie Holcomb, Curator, Dipartimento di arte medievale e The Cloisters, Beth Carver Wees, Ruth Bigelow Wriston, Curator di American Decorative Arts, Kim Benzel, curatore responsabile, dipartimento di arte antica del vicino Oriente; Diana Craig Patch, Lila Acheson Wallace Curator in carica del Dipartimento di Arte egiziana; Soyoung Lee, Landon e Lavinia Chief Curator dell’Harvard Art Museums; e Joanne Pillsbury e Andrall E. Pearson, Curator del Dipartimento delle Arti dell’Africa, Oceania e Americhe,  coadiuvate da Hannah Korn, coordinatrice della gestione delle collezioni, arte medievale e i chiostri, con Moira Gallagher, assistente di ricerca, The American Wing.

 

“Jewelry: The Body Transformed” vi aspetta al Metropolitan Museum di New York dal 12 novembre al 24 febbraio 2019.  

Ecco come arrivare.

 

 

Photo Courtesy: The MET

 

 

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