Johannes Vermeer
Arte

Johannes Vermeer, il pittore olandese del Doodle di Google

Johannes Vermeer, Google dedica il Doodle del 12 novembre al pittore di “Ragazza con l’orecchino di perla”

Chi era Johannes Vermeer, il protagonista della copertina di google di oggi 12 novembre e perchè lo ricordiamo?  Il pittore olandese del secolo d’oro celebra il 389esimo anniversario della sua nascita, avvenuta nell’ottobre 1632.

Chi era Johannes Vermeer?

Johannes Vermeer è stato uno degli esponenti di spicco del secolo d’oro olandese, conosciuto in tutto il mondo per essere l’autore del celebre quadro “Ragazza con turbante”, meglio noto come “Ragazza con l’orecchino di perla”. Della vita di Vermeer non si sa pressoché nulla, pochi documenti e fonti scarne; probabilmente nacque a Delft, in Olanda Meridionale, nel 1632 ed ereditò gli affari commerciali del padre, mercante d’arte e locandiere.

Johannes Vermeer
Veduta di Delft, Vermeer (1660)

La pittura di Johannes Vermeer.

Dei 45 quadri che ha dipinto ne sono rimasti solo 35 mentre gli altri dieci sono andati perduti nel corso degli anni. Sottovalutato mentre era in vita, il pittore fu riscoperto dal critico francese Théophile Thoré-Bürger. Egli nel 1866, quasi duecento anni dopo la morte, scrisse su di lui una monografia, dando a Vermeer il successo meritato.

Johannes Vermeer
Ragazza con turbante (1665)

Vermeer era in grado di ottenere colori vividi applicando su tela il colore a punti piccoli e ravvicinati, secondo una tecnica nota come pointillé. Personaggi intenti a lavorare o a pensare alla famiglia, interni domestici e scene di vita quotidiana sono i protagonisti dei suoi quadri, Vermeer era infatti specializzato soprattutto nella rappresentazione degli ambienti quotidiani della vita  borghese.

Lo stile di Johannes Vermeer

Il suo stile è stato definito fotografico. Caratterizzato da una grande attenzione ai dettagli e alla creazione di giochi di luce. Ciò è possibile tramite finestre socchiuse che illuminano la scena, creando zone di ombra e penombra in contrasto con quelle pienamente illuminate. David Hockney, rifacendosi ai numerosi studi sull’utilizzo di strumenti ottici nella pittura fiamminga, sostiene che Vermeer, come molti altri pittori della sua epoca, facesse largo uso della camera oscura per definire l’esatta fisionomia dei personaggi raffigurati e la precisa posizione degli oggetti nella composizione dei dipinti.

Johannes Vermeer
Lezione di musica (1662)

L’utilizzo di questo strumento ottico giustificherebbe ampiamente la mancanza di disegni preparatori precedenti ai dipinti proprio perché gli permetteva una straordinaria precisione “fotografica” e fisiognomica di molti artisti fiamminghi, come Van Eyck, e successivamente di epoca barocca, come Caravaggio o Velázquez, e appunto dello stesso artista olandese. Ma soprattutto, secondo tale tesi, l’uso della “camera oscura” spiegherebbe anche alcuni dei sorprendenti effetti di luce dei quadri di Vermeer. In particolare i curiosi effetti “fuori fuoco” che si riscontrano in alcuni dei suoi capolavori, dove alcuni particolari sono perfettamente a fuoco e altri no. Esso è un tipico effetto riscontrabile nella moderna tecnica fotografica.

Johannes Vermeer
Bicchiere di vino (1658)

Il doodle di Johannes Vermeer, perchè oggi?

Ma perché proprio il 12 novembre Google sceglie di omaggiare il pittore? Perché il 12 novembre 1995 si tenne una mostra a lui dedicata alla National Gallery of Art di Washington, con l’esposizione di 21 delle sue 35 opere. Nel Doodle le opere presenti sono, partendo da sinistra, “L’allegoria della pittura” (1666-1668), “Donna che scrive una lettera, con la sua domestica” (1670-1671) e “Ragazza che legge una lettera a una finestra aperta” (1657-1659).

Johannes Vermeer
Il Doodle di Google

 

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