Dizionario Opera

Juive, La

Apogeo, insieme a Les Huguenots , del grand-opéra la Juive entra di prepotenza nella storia della musica per valori che vanno oltre gli indubbi meriti musicali. La messa in scena faraonica della ‘prima’ parigina (oltre a cospicue masse corali e di comparse, si utilizzavano una ventina di cavalli) si fissa quale modello di drammaturgia dove, alla grandiosità delle forme sceniche, s’accompagna l’acquisita consapevolezza che il successo dell’opera risiede nell’omogeneità dei singoli componenti; a ciò concorse anche l’assoluta fedeltà dei costumi. Il libretto di Scribe dovette subire qualche modifica: il luogo dell’azione è Costanza invece di Goa (India), il Consiglio andò al posto della Santa Inquisizione. Fu poi mutata la distribuzione dei ruoli vocali: Eléazar era inizialmente per voce grave, di basso o baritono; Halévy aveva pensato a Levasseur come protagonista, affidando Léopold a Adolphe Nourrit. A Nourrit invece si deve il protagonista e a Levasseur il cardinale Brogni. Il coro che chiudeva il quarto atto venne sostituito dalla grande aria di Eléazar “Rachel quand du Seigneur”: Nourrit ne scrisse le parole su musica già composta. Elaborato anche un lieto fine: Brogni rivela a Rachel d’essere sua figlia, perdona Eléazar e Rachel diviene una ‘nuova cristiana’; furono infine effettuati dei tagli poiché, a causa delle ripetizioni e dei complessi cambi di scena, si sarebbero superati i tempi imposti dalla direzione dell’Opéra.

A Costanza nel 1414. È il giorno d’apertura del consiglio, e la gente è in festa. Il gran prevosto Ruggero ordina l’arresto di Eléazar, gioielliere ebreo, reo di lavorare in giorno solenne e festivo, e preme affinché sia condannato a morte insieme alla figlia Rachel. Esce dalla cattedrale il cardinale Brogni, presidente del consiglio, che conobbe Eléazar a Roma, quando, al tempo in cui non era ancora consacrato, sua moglie e sua figlia perirono in un incendio: lo libera e lo perdona. Léopold, principe dell’Impero, ama Rachel; ella lo crede Samuel, un pittore ebreo, e lo invita al convito pasquale. Il popolo ingombra la piazza, mentre Eléazar e Rachel vengono sospinti sul sagrato della chiesa; Léopold interviene allora in sua difesa, contro le guardie che volevano arrestarli su istigazione di Ruggero. In casa di Eléazar si celebra la Pasqua ed è presente anche Léopold. Arriva la principessa Eudoxie per comprare una catena e farvi incidere le iniziali del suo futuro sposo. Léopold svela a Rachel di essere cristiano e le propone di fuggire. Giunge Eléazar che li sorprende, ma li perdona e acconsente alle nozze; ma questi dice che non può sposarla. Il giorno seguente, mentre si celebra la vittoria conseguita da Léopold contro i seguaci di Huss, Eléazar consegna la catena a Eudoxie, che la offre a Léopold chiamandolo suo sposo. Rachel, che ha compreso d’essere stata ingannata, lo accusa pubblicamente d’aver avuto una relazione con lei, ossia con un’ebrea: sono così entrambi rei di morte. Léopold non si difende. Tutti e tre, Léopold, Eléazar e Rachel sono tradotti in carcere. Eudoxie prega invano Rachel affinché salvi Léopold. Eléazar ricorda a Brogni che la figlia non perì nell’incendio a Roma, ma venne salvata da un ebreo, e non aggiunge altro nonostante le suppliche del cardinale. In piazza il patibolo è pronto. Rachel scagiona Léopold e questi viene esiliato. Eléazar invita Rachel all’abiura per avere salva la vita ma questa, sdegnosamente, rifiuta e si avvia al patibolo. Brogni chiede a Eléazar ove sia sua figlia: l’ebreo indica Rachel proprio mentre ella cade nella caldaia bollente.

Halévy tratta un argomento che si può anche inserire nella strisciante polemica anticlericale dell’epoca, tale e quale si avrà negli Huguenots di Meyerbeer, a testimonianza di un tema in quegli anni generalmente sentito. Con la differenza che il motivo scatenante ha ragioni politiche, ma prende forma di valenza religiosa. La juive è dramma a forti tinte, incentrato sullo scontro religioso, sintetizzato dall’intolleranza di due fanatici Eléazar e Ruggiero; sottolineando anche – nel caso di Rachel – che l’appartenenza religiosa è un fattore educativo, indipendente dalla nascita. Il successo della Juive fu travolgente: suscitò l’ammirazione dei contemporanei, e non solo. Il giovane Wagner la considerava un modello inimitabile, Mahler la definì addirittura una delle più grandi creazioni dell’umanità. Eccellente l’orchestrazione, che permette una precisa e accurata caratterizzazione musicale dei personaggi. È difficile, oggigiorno, immaginare come il ruolo di Eléazar, personaggio dal fraseggio ampio, vibrante, sia stato scritto su misura per Adolphe Nourrit, tenore di grazia, dall’esteso registro acuto, Arnoldo nel Guglielmo Tell di Rossini, e Robert nel Robert le diable di Meyerbeer. Nella Juive la tessitura è per tenore centrale; c’è qualche scatto verso la zona acuta, ma è di poco conto rispetto alle opere francesi di Rossini. In seguito Eléazar divenne monopolio di tenori dall’impasto scuro e dai centri corposi. Il ruolo di Rachel fu scritto per Marie Cornélie Falcon (allieva di Nourrit padre al conservatorio di Parigi), soprano ‘comodo’ o meglio mezzosoprano acuto, dotata di voce ampia, dai centri bruniti e dal luminoso registro acuto, e di spiccatissime doti drammatiche; a disagio nel canto di agilità perché tecnicamente non eccelsa. Dopo solo cinque anni di gloriosa carriera rimase afona e fu costretta a ritirarsi. Le cause possono essere molteplici, ma l’uso eccessivo, tecnicamente non sorvegliato, del registro di petto, unito a un temperamento agguerrito e a un’esagitata foga drammatica accelerarono il declino. Nonostante questo, tale fu l’impatto della voce presso il pubblico che il nome Falcon passò a qualificare una precisa tipologia sopranile. La sua voce ha segnato un’epoca, e ha generato numerose imitatrici. La juive , a lungo rappresentata anche nel nostro secolo, è oggi scomparsa dai cartelloni per la difficoltà di trovare il protagonista adatto e per superstizione. È ritenuta opera avvolta in esigenze scaramantiche, dato che fu l’ultima cantata da Caruso, Martinelli, Tucker prima di morire, e da Carreras prima della malattia.

Type:

(L’ebrea) Grand-opéra in cinque atti

Author:

Jacques Fromental Halévy (1799-1862)

Subject:

libretto di Eugène Scribe

First:

Parigi, Opéra, 23 febbraio 1835

Cast:

Eléazar (T), Rachel (S), il cardinale Brogni (B), Léopold (T), Eudoxie (S), Ruggiero (Bar), Albert (Bar); popolo di Costanza, cortigiani dell’imperatore, cavalieri e dame, principi, duchi, prelati, magistrati, grandi dell’Impero, israeliti

Signature:

l.ge.

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