Julio Velasco
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Julio Velasco: ieri c’è stata la presentazione del nuovo allenatore di volley della nazionale femminile

Julio Velasco prende le redini della Nazionale femminile di volley: sarà lui a guidare le azzurre verso le Olimpiadi, in caso di qualificazione a Parigi. L’annuncio è stato fatto dalla federvolley attraverso una nota ufficiale. Ieri è stato presentato davanti a tutti e subito le sue dichiarazioni hanno fatto parlare e scalpore

Velasco subentra a Davide Mazzanti, il cui ciclo si è concluso dopo l’ultimo Europeo, chiuso al quarto posto, e il torneo di qualificazione in Polonia, nel quale l’Italia non è riuscita a ottenere il pass per Parigi. Ecco le sue prime dichiarazioni alla presentazione di ieri a Milano.

La scelta della Federazione Italiana Pallavolo

La Federazione Italiana Pallavolo ha comunicato di aver affidato a Julio Velasco l’incarico di commissario tecnico della nazionale femminile. Lui, ex direttore tecnico delle nazionali giovanili maschili fino ad agosto, si appresta a iniziare una nuova avventura sulla panchina azzurra a partire dal 1° gennaio.

L’obiettivo di Velasco

Il suo obiettivo primario sono, naturalmente, le Olimpiadi e la conquista della prima medaglia nella storia della pallavolo femminile. Tuttavia, prima di ciò, c’è la Nations League, dove l’Italia dovrà confermare la sua posizione per garantirsi un posto ai Giochi.

Le giocatrici che saranno reintegrate

Dopo il periodo di ostracismo di Mazzanti nei confronti di alcuni membri storici della squadra azzurra, rientrano in gioco giocatrici come Caterina Bosetti, Monica De Gennaro, Cristina Chirichella e soprattutto Paola Egonu, che aveva rinunciato al torneo di qualificazione olimpica dopo un’esperienza in panchina durante l’Europeo

Le dichiarazioni di Velasco alla presentazione di ieri

Egonu e Antropova fortissime ma non insieme, serve qualità in ricezione” Subito p2arole forti, la personalità al leggendario Julio non è mai mancata, e poi continua:

“Sono qui per aiutare soprattutto a livello mentale ma pretendo disponibilità totale per la nazionale. La VNL e Parigi 2024 saranno durissime, ma non possiamo essere sempre quelle stanche e con problemi”.

“Questa squadra ha già fatto grandissimi risultati ed è stata beniamina dei nostri tifosi. Sento una grande responsabilità e sono contento di averla accettata. Non vedo modo migliore di vivere la vecchiaia che accettando sfide. Ringrazio Busto Arsizio perché è stata l’unica società a offrirmi una panchina nel volley femminile. È chiaro che la situazione che si è creata a Busto è difficile, ma ho comunque imparato tanto in questi mesi di esperienza e insegnato anche tanto alle ragazze.
In questi mesi credo che molti commenti sull’operato di Mazzanti siano stati ingiusti. Perché ha vinto tanto con la nazionale, con il club, ed è una bravissima persona. Ha dovuto gestire una situazione molto difficile ma, a volte, i cicli semplicemente finiscono. Anche con me è successo, quando sono passato dal maschile alla femminile per la prima volta. I cicli finiscono, e non è colpa di nessuno”.

La volontà della disponibilità totale per la maglia azzurra

“Io ascolterò sempre tutti, ma credo che nella gestione di una nazionale servano delle linee chiare. La prima è che le giocatrici devono dare la disponibilità incondizionata alla maglia azzurra, così com’era successo nel mio gruppo maschile nel 1989. Tutti siamo importanti, ma nessuno è indispensabile: è bene che ci siano le migliori giocatrici, ma a patto che la disponibilità sia totale.
Terrò sicuramente molto conto delle necessità personali di giocatrici e collaboratori, ma dobbiamo però avere una linea comune. Il mio ruolo è quello di decidere, sono l’allenatore e mi occuperò della gestione del gruppo. Rispetteremo al massimo il lavoro del club, non disturberò mai nessuno durante la stagione e il campionato, ma, quando una giocatrice è in Nazionale, le decisioni, anche mediche, saranno prese dallo staff dell’Italia.
In questa nuova avventura ho scelto coach di A1 perché siano miei collaboratori, ho invitato Massimo Barbolini come assistente e Lorenzo Bernardi per integrare lo staff e per pensare già al dopo-Parigi. Serve una figura che mi aiuti pensando già al domani. Cercheremo poi di inserire altre figure femminili nello staffoltre alla fisioterapista che ha già lavorato con l’Under 19, così da costruire un rapporto migliore con le giocatrici, anche per quelle piccole cose che, magari, noi uomini non cogliamo. In futuro vorrei anche inserire una allenatrice giovane nel gruppo”.
A fine dichiarazioni spiega il perchè le due fortissime opposti non possono lavorare insieme e chiede un impegno enorme a livello mentale: “Non possiamo essere sempre quelle stanche e che hanno problemi. Dobbiamo essere quelle che lottiamo di fronte a queste cose. Sono sicuro che se dovessimo riuscire a conquistare una medaglia alle Olimpiadi, il movimento farebbe un salto enorme, perché il volley femminile è per le donne quello che il calcio è per i maschi”.

 

Editor: Tommaso Mauri

 

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