KARIM RASHID CAMBIA IL MONDO A COLPI DI DESIGN
Più di 3.000 prodotti, e nessuna voglia di fermarsi
Karim Rashid è uno dei designer più produttivi di sempre. Tantissimi suoi design, dal product, all’interiore, al lighting sono parte dei cataloghi delle aziende più prestigiose al mondo. Oltre 300 i riconoscimenti ricevuti e collaborazioni in più di 40 Paesi rendono Karim una vera e propria leggenda del design. Per citare alcuni tra gli studi a cui ha prestato la mano: Alessi, Artemide, Samsung. Ma anche Kenzo e Hugo Boss. Il suo nome è stampato sul Time, su Vogue, Wallpaper e innumerevoli altre testate. Sarà che non si tratta solo di un designer, ma di un personaggio a tutto tondo. Il suo stile, la sua identità, si respirano tanto nei suoi oggetti, quanto nel modo in cui si presenta al pubblico. Sicuro, allegro, colorato. Perché sì, Karim Rashid è senza dubbio uno dei fautori del ritorno dei colori nel mondo del design.
Karim porta la contemporaneità alla MDW 2018
Eccentrico e brillante, amante della tecnologia digitale come dell’estetica orientale, i suoi progetti sono pezzi unici destinati alla produzione di massa. Le sue sono creazioni democratiche, estetiche, sensoriali. Tra le varie collaborazioni per questa settimana del design milanese, assolutamente da non perdere la collezione che Karim Rashid disegna per Vesta, che verrà mostrata in anteprima al FuoriSalone (Manuel Ritz store via Solferino, 1 Milano). L’azienda sembra proprio cucita addosso a Karim: specializzata nella lavorazione del cristallo acrilico (e tutti noi sappiamo quanto il designer ami questi materiali), si distingue per il know how tecnologico (e di nuovo chi meglio di Rashid?).
La collezione in questione si chiama SOLID: lampade e complementi d’ arredo (in cristallo acrilico), incisi tramite laser e alimentati a led. Ogni prodotto è magistralmente lavorato a mano e piegato in quattro punti affinché la materia assuma la forma di un cubo. Le lampade di Karim hanno ispirato le limited edition t-shirt di Manuel Ritz, dove le texture sono state applicate all over o centrate su cotone organico con diverse nuance. E se la tecnologia fa la sua parte “contemporanea”, il designer non dimentica certo la sua mission di “umanizzare il mondo“: ecco quindi motivi organici e forme sinuose, per un’esperienza “morbida”, umana, confortevole.
“Credo che potremmo vivere in un mondo completamente diverso, pieno di oggetti, spazi, luoghi, spiriti ed esperienze ispirati alla contemporaneità.” Così Karim Rashid si esprime parlando non solo di questo suo progetto, ma della sua identity di designer. Sicuramente da tenere d’occhio, il futuro dell’interaction design è nelle sue mani. O meglio, nella sua inseparabile matita.
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