Kazakistan, continuano le proteste: morti 26 manifestanti; Tokayev ordina di “sparare per uccidere”
In Kazakistan sono inarrestabili le proteste: l’intervento del presidente Tokayev
Dopo quattro giorni di proteste e l’arrivo dei militari russi, il presidente del Kazakistan ha comunicato che l’ordine è stato “in larga parte ripristinato”. Tokayev, durante un discorso trasmesso dalla televisione pubblica, ha ammesso di aver ordinato ai suoi militari di “sparare per uccidere senza preavviso” i manifestanti.
Le proteste degli ultimi giorni erano iniziate a causa dei rincari dei prezzi del carburante ed erano rapidamente diventate delle rivolte contro il governo autoritario. Tokayev è intervenuto chiedendo aiuto alla Russia e ha definito i manifestanti dei “terroristi” che usano le armi danneggiando le proprietà delle persone.
Finora, secondo i dati del governo, sono stati uccisi 26 manifestanti, 18 agenti e arrestate circa 3mila persone.
Kazakistan: i tentativi per fermare le proteste
Tokayev ha liquidato come “sciocchezze” le ipotesi di negoziato proposte da Europa e Stati Uniti per trovare una soluzione pacifica insieme ai manifestanti. “Non tratto con criminali e assassini – ha sottolineato il presidente kazako – Abbiamo a che fare con banditi armati, ben preparati, sia locali che stranieri. Più precisamente con terroristi. Quindi li dobbiamo distruggere e presto sarà fatto”.
Nonostante i disordini senza precedenti, Tokayev ha dichiarato che si è ristabilito l’ordine nel Paese. “Le forze di polizia stanno lavorando duramente, si è per lo più ripristinato l’ordine costituzionale in tutte le regioni”, ha comunicato. Inoltre, ha aggiunto che le operazioni di sicurezza continueranno finché non avverrà la “distruzione totale dei militanti”.
Gli aiuti russi al Kazakistan contro le proteste
Nel frattempo, hanno raggiunto il Kazakistan le avanguardie delle forze dei Paesi del Trattato collettivo di sicurezza (Csto). Mosca, infatti, si è trovata d’accordo con Tokayev nel definire la situazione come un attacco di gruppi di terroristi addestrati e guidati da forze straniere.
Il Kazakistan è finora considerata la più stabile e prospera Repubblica dell’ex Unione Sovietica e forte alleata della Russia. Ma negli ultimi anni Usa e Ue hanno enormemente investito per lo sfruttamento delle sue risorse energetiche.
Ue e Usa: grande attenzione per il Kazakistan
Gli Stati Uniti stanno tenendo sotto osservazione quanto accade in Kazakistan per verificare eventuali abusi dei diritti umani da parte dei militari russi. Ad affermarlo è il portavoce del Dipartimento di stato Ned Price: “L’America e tutto il mondo monitorano anche possibili azioni che possano gettare le basi per una presa di controllo delle istituzioni del Paese”.
Scrive in un tweet l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell, che l’Unione Europea guarda con grande preoccupazione ai recenti sviluppi di ciò che sta accadendo. “I diritti e la sicurezza dei civili si devono garantire”, ribadisce. Borrell sottolinea, inoltre, come “gli aiuti militari esterni riportino alla memoria situazioni che vanno assolutamente vietate”. I Paesi Europei sono comunque pronti a fornire il loro supporto per affrontare la crisi.
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Editor: Susanna Bosio
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