Kiefer omaggia Segantini in una mostra a Napoli
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Kiefer omaggia Segantini in una mostra a Napoli

Anselm Kiefer, in mostra a Napoli l’omaggio a Giovanni Segantini: «Voglio vedere le mie montagne»

Il titolo della nuova serie di dipinti di Anselm Kiefer presentati in mostra a Napoli  ripreso dalle parole pronunciate dall’artista Giovanni Segantini poco prima di morire. Rimanda anche ad un’opera di Joseph Beuys, che Kiefer incontra negli anni di formazione all’Accademia di Düsseldorf.

Ancora oggi apprezzo molto le opere di Segantini, ma le vedo da un punto di vista più libero, più come una meravigliosa cava da cui attingere, le cui pietre con i loro poteri intrinseci obbediscono a leggi autonome. L’attento ascolto delle pietre da parte di Segantini, il ricorrere alle montagne, l’identificazione con esse si ritrova in poeti come Hans Henny Jahnn e Adalbert Stifter. In una delle mie prime interviste con Beuys, ho commentato una volta in contrapposizione alle sue asserzioni politiche: non solo le persone hanno una coscienza, ma anche le pietre.

Le tele che potrete vedere in mostra sono rimaste chiuse in container nel corso del tempo. Kiefer le ha tirate fuori, le ha stese per terra nel suo studio, e poi le ha danneggiate nel modo più “brutale”, esponendole agli acidi, alla pioggia, etc…

Ed ecco: dalle macerie sono sorte all’improvviso montagne, montagne dove Giovanni Segantini mi è apparso come un raggio di luce e le sue ultime parole sul letto di morte echeggiano nella mia mente: «Voglio vedere le mie montagne».

 

Kiefer omaggia Segantini in una mostra a Napoli
I Sette Palazzi Celesti , la sua prima opera permanente in Italia, all’Hangar Bicocca di Milano.

 

La mostra: dal 12 febbraio alla Galleria Lia Rumma di Napoli

Domenica 12 febbraio, la Galleria Lia Rumma di Napoli (via Vannella Gaetani, 12) inaugura la mostra Voglio vedere le mie montagne – für Giovanni Segantini, la nuova personale di Anselm Kiefer che segna il ritorno dell’artista in città.

Il titolo della serie di dipinti è ripreso dalle parole pronunciate dall’artista Giovanni Segantini (1858-1899) poco prima di morire e rimanda anche a un’opera del maestro di Kiefer, Joseph Beuys (1921-1986).

Nelle grandi tele che saranno esposte negli spazi della galleria (l’inaugurazione è dalle 12.30 alle 18) Kiefer rappresenta un potente e spiazzante paesaggio su cui si muovono le parole di Segantini. Nell’opera Die Windsbraut (La sposa del vento), riporta invece il titolo di un quadro di Oskar Kokoschka (1886-1980).

 

L’autore: installazioni e dipinti di un tedesco che ama l’Italia

Nato l’8 marzo 1945 a Donaueschingen, Germania, dal 2007 Anselm Kiefer vive e lavora in Francia, a Parigi e a Croissy. Dopo aver studiato legge e lingue e letterature romanze, Kiefer ha scelto di dedicarsi interamente all’arte frequentando prima l’Accademia di Belle Arti a Freiburg im Breisgau e poi quella di Karlsruhe. Nel 2004 ha realizzato I Sette Palazzi Celesti , la sua prima opera permanente in Italia, all’Hangar Bicocca di Milano.

Kiefer ha ricevuto il Praemium Imperiale a Tokyo nel 1999. Nel 2022 ha allestito nella Sala dello Scrutinio del Palazzo Ducale di Venezia l’installazione “Questi scritti , quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce”, un ciclo di dipinti ispirati ai versi del poeta veneziano Andrea Emo.

 

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