Dizionario Arte

Kitaj, Ron B.

Pittore, autore di stampe e disegnatore americano attivo soprattutto in Inghilterra, dove è stato una delle figure più importanti della pop art. Prima di studiare al Royal College of Art tra il 1959 e il 1961 Kitaj viaggiò molto (fu nella marina mercantile, poi nell’esercito statunitense) e i suoi vasti orizzonti culturali gli diedero una posizione influente tra i suoi contemporanei (studiò con Hockney e Allen Jones). Conservò la predisposizione per la figurazione in contrasto con l’astrattismo dominante. Dopo una visita a Parigi, nel 1975, fu ispirato dai pastelli di Degas. Utilizzò, così, questa tecnica per buona parte della sua opera successiva. Di religione ebraica, ha affermato a proposito dell’arte francese del XIX secolo: “Ho un’idea nella mia testa cosmopolita, quella di cercare di fare ancora Cézanne e Degas e Kafka, dopo Auschwitz”. A differenza della maggioranza degli artisti pop, Kitaj è relativamente poco interessato alla cultura dei mass media e ha sviluppato un linguaggio pittorico multi-decorativo, stimolato da una vasta gamma di fonti artistiche e letterarie -ma ha dichiarato di non essere un artista pop. Solitamente usa vaste campiture di colore piatto all’interno di una decisa struttura lineare, creando un effetto simile a quello dei fumetti. Nel 1994 una retrospettiva della sua opera alla Tate Gallery, Londra, ha suscitato giudizi critici molto negativi; sua moglie, l’artista americana Sandra Fisher (1947-1994), morì di emorragia cerebrale solo qualche mese dopo, e Kitaj incolpò dell’accaduto i critici: “Cercavano di uccidere me e invece hanno colpito lei”.

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