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Kosovo gli sviluppi della situazione

Situazione tesa ma stabile in Kosovo, dopo gli scontri degli ultimi giorni.

Kosovo gli sviluppi della situazione

Dopo gli scontri dei giorni scorsi, per via del prossimo insediamento dei sindaci contestati, che hanno portato al ferimento di circa 30 agenti del contingente KFOR (Nato e partner) e di una cinquantina di agitatori le manifestazioni della minoranza serba continuano in modo forzatamente tranquillo, sotto lo sguardo vigile dei militari. Il nucleo della contestazione è assiepato a Zvecan, di fronte al municipio, in un’area per l’appunto circondata e transennata dalle forze dell’ordine.

Il gen. Dragone ha commentato la vicenda affermando che il picco di tensione è stato scavallato e che si attende una distensione degli animi, decisamente incendiari nelle ultime ore.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha puntato il dito contro le autorità kosovare, ree di non aver saputo gestire la situazione e di aver esacerbato la tensione latente, nonché di non aver dato seguito agli accordi di Ocrida. Da parte sua Pristina fa sapere che è pronta a dialogare con Belgrado; il primo ministro kosovaro, Albin Kurti ha dichiarato di essere pronto a incontrare il presidente serbo Vucic a Bruxelles «in qualsiasi momento».  Colloqui tra i due si erano già tenuti ad inizio mese.

La Cina, che non riconosce il Kosovo, è intervenuta con un messaggio diplomatico che auspica il mantenimento dell’ordine e della pace nei Balcani, mentre Mosca ha dichiarato «appoggio incondizionato» alla Serbia. Benzina sul fuoco è stata gettata anche dal tennista serbo Novak Djokovic, attualmente impegnato nel Roland Garros. “Nole”, ieri in conferenza stampa ha esposto la proprio posizioni con questa esternazione:

«Non so se verrò multato ma non ho riserve. Mi dispiace molto che ci troviamo in questa situazione poco invidiabile. Il Kosovo è il nostro cuore e la nostra base, fulcro di eventi storici per il nostro Stato. Mi sento responsabile come figura pubblica, indipendentemente dal settore in cui opero, e come figlio di un uomo nato in Kosovo, mi sento ulteriormente responsabile di esprimere il mio sostegno al nostro popolo e a tutta la Serbia».

Il ministro dello sport, Amélie Oudéa-Castéra, che in passato ha ricoperto anche l’incarico di direttrice della Federazione francese di tennis, ha commentato con durezza: «Inappropriato, militante e molto politico». [Fonte: Il Corriere].

Per il momento non si registrano incidenti.

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