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La beffa dei corridoi umanitari in Ucraina colpiti dalle bombe russe

Corridoi umanitari in Ucraina: colpiti i civili dalle bombe

Uno degli aspetti più strazianti di questa guerra, e anche ormai una costante, è l’inganno rappresentato dai corridoi umanitari aperti in Ucraina. La Russia li concede, per far sì che i civili possano fuggire dal conflitto e mettersi in salvo. Ma poi, l’esercito li bombarda e quelle vie di fuga diventano centri di assedio.

Non solo, la maggior parte delle volte questi corridoi vengono aperti in direzione della Russia e della Bielorussia, Paese alleato di Mosca. Una forma di crudeltà totalmente gratuita, forse per mostrare che non c’è via di salvezza per gli Ucraini.

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Ucraina: i corridoi umanitari traggono in inganno i civili

È successo di nuovo ieri, a seguito dell’ennesimo accordo non rispettato. Cinque varchi nell’Ucraina centro-orientale avrebbero dovuto lasciar passare migliaia di civili di guerra. Cittadini affamati, stanchi, feriti e straziati dal conflitto. A Kiev, capitale ormai circondata dai russi, a Chernihiv, più a nord, a Sumy, al confine con la Russia. Ma anche a Kharkiv e a Mariupol.

L’accordo era un cessate il fuoco lungo dodici ore, ma poi è arrivato l’annuncio del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba: «A Mariupol sono riprese le bombe e i civili non possono uscire». La città è rimasta senza acqua, elettricità e aiuti umanitari.

Il sindaco Vadym Boichenko ha denunciato il tentativo russo di entrare attraverso il corridoio umanitario, creando una brutale minaccia per la vita dei civili.  “Gli accordi con l’occupante non hanno alcun senso e potrebbero provocare vittime ancora più innocenti tra i cittadini ucraini”, ha fatto sapere il sindaco in un messaggio su Telegram.

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Corridoi umanitari colpiti in Ucraina: strategia russa

Altrove, invece, gli accordi sono stati rispettati. Da Irpin, sobborgo dove pochi giorni fa è morta in strada una famiglia in fuga, sono riusciti a uscire 3.500 civili. Tra questi, bambini, anziani e malati. Anche a Sumy si sono avviati due convogli con un’interruzione tra due viaggi a causa dei bombardamenti russi.

«Ci sono notizie incredibili di civili colpiti durante l’evacuazione. Colpire civili è un crimine di guerra inaccettabile, c’è bisogno di veri corridoi umanitari che siano pienamente rispettati. L’attacco di Putin all’Ucraina continua e l’impatto umanitario è devastante». Queste le dure parole di Jens Stoltenberg, segretario generale Nato, che fanno il punto della situazione.

Ciò che più fa male è vedere file e gruppi di fuggiaschi ammassati tra le rovine di quelle che fino a poco fa erano le loro case, nell’attesa di fuggire in posti più sicuri. L’effetto della guerra crudele, ma sempre razionale e strategica. Perché, in fondo, i civili fanno parte della strategia dei Russi, sono le pedine umane disarmate che servono a indebolire e inchiodare i difensori ucraini.

 

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Editor: Susanna Bosio

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