Nova Kachovka
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La diga ucraina di Nova Kachovka distrutta esondano Dnipro e Dniester

La diga di Nova Kachovka è stata bombarda e completamente distrutta. L’acqua del bacino idroelettrico si è rovesciata nei territori circostanti.

La diga ucraina di Nova Kachovka distrutta esondano Dnipro e Dniester

Era nell’aria da mesi, dopo ripetuti allarmi dell’amministrazione ucraina e contro accuse delle amministrazioni filo-russe, la diga di Nova Kachovka è stata distrutta. Anche ora, si rincorrono le accuse: Andrei Yermak tuona “è ecocidio”. I russi rimettono ai bombardamenti dell’artiglieria ucraina la distruzione della diga. Una tesi che non regge molto, visto il tempismo con cui è stata fatta saltare in aria, proprio quando le truppe ucraine si apprestano–e forse anzi hanno già cominciato–la tormentata controffensiva estiva.

In particolare, l’atto terroristico è volto a ricacciare indietro gli ucraini dalla sponda controllata dei russi, dopo che per la prima volta nelle settimane scorse forze armate ucraine avevano guadato il fiume.

L’amministrazione ucraina ha affermato che sono circa 80 gli insediamenti a rischio sulla sponda occidentale del fiume Dnipro, quella in mano alle formazioni gialloblu: circa 16.000 persone dovranno essere evacuate, sotto il tiro delle forze armate russe che nella confusione stanno bombardando i civili, in particolare quelli in fuga da Kherson. Dal canto proprio gli occupanti hanno cercato di tranquillizzare i residenti-prigionieri sulla sponda orientale, chiarendo che non ci sono rischi per la popolazione e che chi vuole può partire (verso i territori occupati beninteso).

Secondo l’ufficio del presidente ucraino la detonazione è stato effettuata dall’interno del bacino alle 3 meno dieci di questa notte (l’1 e 50 in Italia). Il presidente del Consiglio UE Michel ha già bollato l’attacco come un “crimine di guerra”, che verrà perseguito dalla Corte Internazionale dell’Aja. Duro anche il cancelliere tedesco Scholz, secondo il quale «Con attacco a diga la guerra assume una nuova dimensione» [Fonte: SkyTg24]: chissà non voglia lasciar intendere che la Germania approverà l’invio di armi a lungo raggio, come i Taurus richiesti dall’esercito ucraino e finora non trasferiti dal suolo tedesco a quello che resta dell’Ucraina.

Per il momento lo spauracchio principale, ovvero la centrale nucleare di Zaporizhzhia, non appare in pericolo immediato, come hanno sottolineato gli esperti delle parti in causa, in loco (AIEA) e non (Energoatom), dal momento che la centrale è fornita di un proprio bacino di raffreddamento autonomo. Chiaramente, tuttavia, non è una notizia positiva.

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