Spettacolo

La divina Maria Callas, una vita in mostra a Verona

LA DIVINA MARIA CALLAS, UNA VITA IN MOSTRA A VERONA

Verona celebra Anna Maria Cecilia Sophia Kalogeropoulous con una mostra in anteprima mondiale. Ovvero commemora la straordinaria carriera della Divina Callas e la donna, e la vita, di Maria, risaltandone il successo come le gioie e i dolori.

La mostra di Massimiliano Capella sulla Divina Maria Callas

Curata da Massimiliano Capella l’esposizione racconta l’intera esistenza del soprano: nata a New York e morta a Parigi troppo presto per quello che ancora poteva offrire al grande pubblico. Infatti, dotata di una voce particolare, contribuì alla riscoperta del repertorio italiano della prima metà dell’Ottocento. Sue le interpretazioni uniche delle opere di Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti, di cui la Divina Maria Callas seppe dare una lettura personale, in chiave tragica e drammatica, oltre che puramente lirico-elegiaca.

Attrice oltre che cantante, le sue doti non tardarono a colpire la critica, ma il successo definitivo arrivò il 19 gennaio del 1949. Dovette sostituire il soprano Margherita Carosio nel ruolo di Elvira ne I puritani con Ugo Savarese alla Fenice di Venezia. Ossessionata dalla forma fisica prese a modello Audrey Hepburn, vista in Vacanze romane. In effetti, un’imitazione palese, dal trucco alle pose fino all’abbigliamento. Il suo corpo ormai esile trasformava la Divina. E sul palco la recitazione si faceva più fluida e si univa alla voce come mai era successo prima.

Le sezioni della mostra

La mostra suddivisa in quattordici sezioni racconta la vita da quando a soli sedici anni la divina Maria Callas dovette tornare in Grecia con la madre, divorziata dal padre, fino al ritorno a New York. Si procede con la scoperta da parte dell’agente Eddy Bagarozy, per poi passare alla nascita dell’amore con Giovanni Battista Meneghini, i grandi debutti in Italia, a Verona, Firenze e Roma; la conquista del Sud America e il grande debutto alla Scala di Milano.

Non manca neanche la sezione dedicata alla sua trasformazione, ormai più vicina alla sua Audry, era agile e snella. Tanto che un un critico non mancò di recensire il cambiamento affermando che era «impossibile non notare la differenza tra le zampe degli elefanti e quelle di Aida», in seguito alla performance all’Arena di Verona.

Icona di stile nel suo guardaroba abiti, scarpe, turbanti, cappelli, borse, accessori varieranno curati dalla fedele Elena Pozzan, in massima parte dalle creazioni che Biki e Alain Reynaud avevano pensato per lei, comprensive dei dettagliatissimi biglietti per ogni possibile abbinamento. Presa da un raptus bruciò anche il suo guardaroba, La divina Maria Callas ripensato in base alla sua nuova passione per la moda francese, da Saint Laurent a Dior e Pierre Cardin, fino ad Hérmes e Alexander per le parrucche.

In conclusione

Ne emerge una donna felice e al contempo affascinata dalla vita mondana, la sofferenza di un amore non corrisposto, o comunque non legalizzato con Aristotele Onassis, l’umiliazione subita da questi a seguito del suo matrimonio con Jacqueline Kennedy. Gli anni dal 1975 in poi furono tragici. A seguito della morte di alcuni amici a lei cari, si lasciò andare, Maria Callas morì a Parigi a 53 anni. «Non un figlio, non una famiglia, non un amico» moriva sola.

 

Maria Callas. The Exhibition
Dall’11 marzo al 18 settembre
AMO-Palazzo Forti, Verona

 

il 2 Dicembre 2023 Maria Callas avrebbe compiuto100 anni: una dea senza tempo

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