Attualità

La giornata mondiale 2016 contro la violenza sulle donne

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Oggi, 25 novembre, ricorre la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, instituita dall’Onu nel 1999.

Delle donne hanno deciso questa data, resa ufficiale poi dall’Onu, delle attiviste riunitesi a Bogotà, nel 1981, nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi.

hanno ancora bisogno che si manifesti e si alzi la voce per il loro diritti nel 2016? Assolutamente sì, i fatti di cronaca ci parlano di un disperato bisogno di aiuto e di presa di coscienza di questa dilagante epidemia di violenza, chiamata “femminicidio“, neologismo che poco ci piace ma ormai utilizzato dai più.

Le donne unite in una grande manifestazione domani a Roma, in Piazza della Repubblica a partire dalle ore 14, e sono tantissime le manifestazioni in tutto il paese e in tutto il mondo per dare rilievo, volti e voci a questa tematica. C’è stato un acceso dibattito tra le associazioni femministe nei giorni scorsi, al centro del quale c’era l’opportunità o meno della presenza maschile alla manifestazione.

Se sono loro a vessarci, maltrattarci e nei casi estremi, ahinoi tantissimi, a ucciderci, perché mai dovrebbero manifestare accanto a noi? Alla fine si è deciso che sfileranno alla fine del corteo, all’inizio del quale, con striscioni e cori, ci saranno solo le donne, che fanno parte di movimenti e associazioni per la difesa dei propri diritti, di quelli di donne meno fortunate e quindi più esposte alla violenza, perché la paura porta a tacere e qui invece è il caso di alzare i toni, levare le voci perché questi ignobili reati e delitti cessino.

Perché l’uomo che usa la violenza, quella domestica è dilagante, non può sentirsi legittimato a farlo, eppure, nel 2016, in tantissime realtà del nostro paese è ancora così.

Sono 116 i casi di omicidio di donne a partire dall’inizio del 2016, nel 2015 il macabro bilancio ne ha contati 128. C’è un lieve miglioramento, ma non possiamo né gioire né soprattutto abbassare la soglia dell’attenzione con dati come questi alla mano. Il 54% dei femminicidi sono venuti al Nord e fa molto riflettere che il 75,9% si sia consumato in ambito familiare.

La grande manifestazione romana di domani non vedrà bandiere di partito né di sindacati, ma vedrà donne accanto ad altre donne per condannare questa cieca e sordida violenza.

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