La magnifica Fabbrica: i 240 anni della Scala
Mostra

La magnifica fabbrica: i 240 anni della Scala

La Magnifica Fabbrica, sostenuta da Intesa Sanpaolo e progettata da Italo Lupi, Ico Migliore e Mara Servetto all’interno del museo Teatrale alla Scala, permette di ripercorrere l’evoluzione del Teatro e dalla città di Milano dal XVIII secolo ad oggi.

Nuova mostra a teatro: “La Magnifica Fabbrica”

La mostra, a cura di Fulvio Irace e Pierluigi Panza, permette al pubblico di entrare nella storia della Scala e della città di Milano, attraverso tante microstorie che si alternano nelle sale del Museo. Avanzare nei diversi spazi per il visitatore è, infatti, come addentrarsi nei capitoli di un libro grazie all’allestimento di macro-pannelli dove viene illustrata e narrata la storia del Teatro.

Le sezioni

Probabilmente la sezione più interessante de La Magnifica Fabbrica si incontra dulcis infundo: prende vita la metafora di un’orchestra. Il visitatore si imbatte, infatti, in un ensemble di 30 leggii, per altrettante immagini della Scala, che si animano in dialogo con la grande proiezione sovrastante. Vediamo quindi forte sintesi sull’evoluzione storica del teatro e della piazza che riunisce i diversi elementi presenti e impone un nuovo cambio prospettiva.

Infine, all’interno del Ridotto dei Palchi è proposto l’ultimo capitolo della storia. Qui, infatti, un’imponente maquette in legno, realizzata da Ivan Kunz, riproduce una sezione dell’edificio in scala 1:75. Il visitatore può così esplorarne da diversi punti di vista le trasformazioni a partire dal progetto del Piermarini del 1778 fino alla storia progettuale più recente ad opera di Mario Botta. L’intervento del 2004 che ha ridisegnato la funzione dell’edificio e il prossimo ampliamento previsto nel 2022 che arricchirà di una nuova torre il profilo del Teatro.

La forza dell’esposizione sta nella sinergia creata tra i diversi collaboratori che l’hanno resa possibile, infatti Ico Migliore sostiene:

“Siamo partiti dalla ricchezza dei contenuti per identificare un carattere espositivo chiaro e condiviso, da declinare poi in scenari narrativi e di esperienza memorabili.”

Inoltre sono presenti vari punti in cui l’ospite ha la possibilità di interagire in prima persona con l’esposizione, attraverso installazioni di tipo tecnologico-virtuale. Un ponte sottile tra reale e virtuale che contribuisce ad accrescere l’unicità della visita.

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