La Medusa del #Metoo installata a New York riscrive la mitologia
Parliamo della statua di Medusa con in mano la testa decapitata di Perseo installata a New York, davanti al tribunale dove a marzo è stato condannato a 23 anni di carcere l’ex produttore di Hollywood Harvey Weinstein per la nota vicenda dalla quale è nato il movimento #Metoo.
Si tratta di un’opera dell’artista italo-argentino Luciano Garbati, realizzata nel 2008. Ebbene si, Garbati ha esattamente capovolto il lavoro di Benvenuto Cellini, opera presente e visibile ancora oggi a Firenze “Perseo con la testa di Medusa”.
Questa scultura ha scatenato l’web dove da giorni ormai spopolano articoli con il titolo “La statua che stravolge il mito di Medusa…”
Medusa, Weinstein e Garbati
La caduta dall’Olimpo di Weinstein, una sorta di semidivinità (al pari di Medusa) intoccabile per decenni nel mondo cinematografico statunitense, è dovuta al coraggio delle donne che hanno dato vita al movimento #Metoo, alle donne che dopo i soprusi e gli abusi hanno deciso di parlare e denunciare ciò che accadeva dietro le quinte dello showbusiness.
Lo scultore italoargentino Luciano Garbati ha spiegato alla stampa che la sua opera vuole essere un omaggio al coraggio di quelle donne e di tutte quelle che si oppongono alle violenze e all’omertà. Con la sua statua infatti Garbati ha completamente ribaltato la mitologia antica.
Ma chi era Medusa?
Medusa era una delle tre Gorgoni, l’unica mortale, e abitava con le sorelle in una caverna nel giardino delle Esperidi, vicino al regno dei morti. Le tre Gorgoni erano figlie delle divinità marine, Forcide e Ceto ed erano bellissime. Si chiamavano Steno (la Forte), Euriale (l’Ampia) e Medusa (l’Astuta). Quest’ultima era anche la più bella delle tre e fece innamorare Poseidone, dio del mare, che si incontrò con lei in un piccolo tempio dedicato ad Athena.
E la povera Medusa fu trasformata in mostro proprio da Athena! Ma perché? La semidea fu violentata da Poseidone proprio in uno dei templi dedicati alla Dea. Athena punì solo lei, di certo non poteva punire un’altra divinità! Tra l’altro all’epoca, secondo il mito, Poseidone avrebbe avuto anche l’autorità e una ragione incontestabile per aver fatto ciò che aveva fatto e non essere punito. Vi ricorda qualcun’altro?
Fu trasformata in un mostro con denti lunghissimi come zanne di cinghiale, i capelli, da morbidi e lunghissimi, divennero un groviglio di serpenti velenosi, le mani ed i piedi di bronzo avevano artigli da leone, lunghi ed affilati.
Fu relegata in un’isola oltre l’oceano, dove abitavano anche le altre Gorgoni. Il suo sguardo aveva il potere di mutare in pietra chi lo avesse incrociato e incuteva terrore sia nei Mortali sia negli Immortali.
Finchè il re Polidette inviò Perseo ad uccidere Medusa, pensando in verità di poter così liberarsi di lui per poterne sposare la madre. Alla fine però Perseo (e qui ancora una volta c’è lo zampino di Athena) ebbe la meglio e riuscì a decapitare Medusa.
Non sappiamo se Polidette si sposò mai con la madre di Perseo!
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e consulta la voce Cellini, Benvenuto nel Dizionario dell’Arte
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