Mame arte LA METAFISICA DI GIORGIO DE CHIRICO A PALAZZO REALE Giorgio de Chirico-3
Arte

La metafisica di Giorgio De Chirico a Palazzo Reale

Presentata alla stampa la mostra-evento a cura di Luca Massimo Barbero che sarà allestita nelle sale di Palazzo Reale dal 25 settembre al 19 gennaio 2020. Un omaggio al Maestro della metafisica Giorgio de Chirico.

Palazzo Reale come sempre peraltro, è la sede di eventi d’eccezione per la scelta degli artisti, per la qualità degli allestimenti e per l’unicità delle retrospettive realizzate. A Settembre sarà la volta dell’architetto della metafisica Giorgio de Chirico. Le sale del Palazzo infatti tornano ad ospitare les sue opere a quasi cinquant’anni dalle personale del 1970.

Mame arte LA METAFISICA DI GIORGIO DE CHIRICO A PALAZZO REALE Giorgio de Chirico - Malinconia ermetica
Giorgio de Chirico – Malinconia ermetica

Metafisica: avanguardia o no?

La questione è ancora molto dibattuta. Certo è che la metafisica, nata proprio nel momento delle grandi avanguardie storiche, è stato un grande contributo italiano all’arte europea. Questa corrente è da alcuni esclusa dal contesto vero e proprio delle avanguardie  per la sua palese figuratività, esente da qualsiasi innovazione del linguaggio pittorico. Certo è, però, che la metafisica fornì importanti elementi per la nascita di quella che viene considerata l’ultima tra le avanguardie: il Surrealismo.

Questa denominazione venne scelta perché indicava un preciso riferimento filosofico ad Aristotele e a quella parte del pensiero greco antico che descrive una realtà che trascende quella immediatamente conoscibile ai sensi.

Mame arte LA METAFISICA DI GIORGIO DE CHIRICO A PALAZZO REALE Giorgio de Chirico
Giorgio de Chirico

La metafisica di Giorgio de Chirico

Protagonista ed inventore di questo stile fu Giorgio de Chirico. Iniziò a fare pittura metafisica già nel 1909, anno di nascita del futurismo. Ma rispetto a quest’ultimo movimento, la metafisica si colloca decisamente agli antipodi. Nel futurismo è tutto dinamismo e velocità; nella metafisica predomina l’assoluta immobilità. Non solo non c’è la velocità, ma tutto sembra congelarsi in un istante senza tempo, dove le cose e gli spazi si pietrificano per sempre. Il futurismo vuol rendere l’arte un grido alto e potente. Nella metafisica predomina invece la dimensione del silenzio più assoluto. Il futurismo vuole totalmente rinnovare il linguaggio pittorico; la metafisica si affida invece agli strumenti più tradizionali della pittura: soprattutto la prospettiva.

Magritte sostenne che quando poté osservare dal vero un quadro di de Chirico i suoi occhi ” videro il pensiero per la prima volta.

La Metafisica, come movimento dichiarato, sorse solo nel 1917, a Ferrara, dall’incontro tra de Chirico e Carlo Carrà. Quest’ultimo proveniva dalle file del futurismo, ma se ne era progressivamente distaccato. L’incontro con De Chirico lo convinse al recupero della figura e all’esplorazione di quel mondo fisso che caratterizza la pittura metafisica di De Chirico. Alla metafisica si convertì anche Giorgio Morandi, che nella purezza e severità delle immagini metafische trovò la sua cifra stilistica più personale.

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Giorgio-de-Chirico- Autoritratto

La mostra a Palazzo Reale

Un percorso espositivo fatto di confronti e accostamenti inediti e irripetibili a svelare il mondo di una delle più complesse figure artistiche del XX secolo. Quasi 120 le opere in mostra provenienti da importanti musei internazionali tra i quali la Tate Modern di Londra, il Metropolitan Museum di New York, il Centre Pompidou e il Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi, la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia…per citarne alcuni.

Un viaggio nella complessità dell’opera di de Chirico densa di enigmi e misteri pittorici, che si svela, nelle sale di Palazzo Reale, come un ricco racconto di grande attualità. Un percorso che inizia con le immagini della Grecia dell’infanzia, con opere come Il Centauro morente del 1908 carico di memorie famigliari, fino alla scoperta rivoluzionaria ed inaudita della pittura metafisica che influenzò tutti i pittori surrealisti e folgorò, tra gli altri, René Magritte, Max Ernst, Salvador Dalì.

Un approfondimento nuovo ed esaustivo sugli anni Venti e Trenta con le creazioni di un mondo pittorico romantico, inquieto e felicissimo abitato da muse, argonauti,  gladiatori, manichini, archeologi, cavalli che tornano a prendere vita nei vari racconti del curatore.

 

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