La moda chiama e Venezia risponde: le sfilate di Saint Laurent e Valentino
La moda e Venezia: un amore celebrato dalle sfilate di Saint Laurent e Valentino
Due narrazioni differenti, stessa città: è Venezia a far da sfondo prima alla sfilata uomo di Saint Laurent, poi all’Alta Moda di Valentino. Due racconti diversi che trovano un filo conduttore nella Serenissima, città d’arte e storicamente luogo d’incontro tra culture e linguaggi differenti. Era stato Karl Lagerfeld il primo ad aver realizzato la sua passerella in Laguna, era il 2009 e sfilava la collezione Cruise di Chanel, un richiamo al glamour marino degli anni’30. Poi Rick Owens che l’ha scelta sia come metà delle sue vacanze e sia come location per la sue sfilate (prima per la SS 2021, poi per la SS 2022). Ora sono Anthony Vaccarello e Pierpaolo Piccioli a sceglierla come sfondo per le loro creazioni.
Saint Laurent sfila a Venezia: la collezione Sprig Summer 2022
Anthony Vaccarello sceglie l’Isola della Certosa per il grande ritorno di Saint Laurent agli show dal vivo. Tra le acque della laguna, la piccola isola ospita l’installazione dell’artista Dough Aitken, californiano classe 1968 che con la città ha stretto un rapporto speciale fin dal 1999 quando vinse il premio alla giuria della Biennale di Venezia. Green Lens, un opera d’arte vivente, uno spazio sociale fatto di specchi luci e piante, che muta il suo aspetto come cambiano le ore e che resterà aperto al pubblico fino alla fine di Luglio. Un luogo caleidoscopio che accoglie giovani modelli che indossano la collezione menswear Saint Laurant SS 2022.
Una fantasia costruita attorno ad un romanzo vittoriano, descrive così la collezione il direttore creativo della maison. Ecco allora giovani rocker, avvolti da un aura di mistero, susseguirsi sulla passerella con i loro look finti trasandati. Bluse leggere smosse dal vento, pantaloni slim e boleri con stampa floreale ripescata dall’archivio, pizzi, rouches e tanto nero.
L’Haute Couture Valentino a Venezia
Alle Gaggiandre dell’arsenale va in scena Valentino Des Ateliers, lo spettacolo dell’Haute Couture FW 2022. Sotto le enormi tettoie cinquecentesche, dove prima venivano costruite le navi da guerra per la Repubblica di Venezia e dove ora vengono accolte le esposizioni della Biennale, va in scena una sinfonia di diverse anime, menti e input creativi. Con queste parole Pierpaolo Piccioli annunciava la nuova collezione couture, un dialogo circolare tra arte contemporanea e moda, tra diciassette pittori e il genio di Piccioli, supportato dalla maestria delle sue sarte. Ottantaquattro abiti, un tripudio di colori forti e brillanti, in netta contrapposizione con il bianco e nero della collezione presentata al Piccolo Teatro di Milano. E se è vero che “la moda non è arte perché quest’ultima basta a sé stessa mentre la prima ha sempre uno scopo, una funzione, un utilizzo” lo scopo di questa sfilata è restituire il sogno.
I quadri vengono plasmati in opere di tessuto. Organza e opulenza sfilano sotto la luce d’orata della golden hour. Il viola, il verde lime e il rosa shocking, una carrellata di abiti da sogno per lei e per lui, in tinta unita o con le stampe che riprendono le opere degli artisti selezionati insieme a Gianluigi Recuperati, direttore di Domus Academy.
Di Michela Frau
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