La moda dagli anni 2000 al 2019
Moda

La moda dal 2000 al 2019, la storia

Ripercorriamo la storia della moda dagli anni 2000 al 2019

Si concludono i primi 20 anni del XXI secolo. Allo scadere dell’anno ripercorriamo la moda dagli anni 2000 al 2019: le tendenze e gli accadimenti più importanti della storia.

La moda del 2000 si contraddistingue, ancora, per le influenze degli anni Novanta.

Probabilmente le serie TV di successo come Beverly Hills  90210 e Friends influiscono sulle tendenze internazionali. Anche l’hair style vive il condizionamento delle star del piccolo schermo. Il taglio scalato di Jennifer Aniston è stata la pettinatura di fine millennio.

Jennifer Aniston taglio capelli anni Novanta
Jennifer Aniston taglio capelli anni Novanta

 

Gli anni Novanta sono il decennio di Ralph Lauren, Calvin Klein (che spopola con il profumo CK One) e Donna Karan: gli stilisti americani esercitano un forte appeal.

Assistiamo a quello che i critici definiranno “il lusso democratico”. Le case di moda, infatti, tendono a realizzare collezioni accessibili a una fetta di mercato più ampia.

Verso la fine degli anni Novanta si assiste al boom del girlie-look: minigonne di satin cortissime, mini top che lasciano scoperto l’ombelico, stoffe floreali e baby shoes.

I ragazzini, invece, seguono la street-fashion che si ispira al mondo dello sport e della musica.

Questo prologo è doveroso al fine di capire cosa accade nei primi anni del Duemila.

La moda dal 2000 al 2010

Moda dagli anni 2000 al 2019: il primo decennio. La globalizzazione ci ha spinti a utilizzare spesso gli inglesismi per definire un capo piuttosto che una tendenza. Il crop top attuale, infatti, nel 2000 sarebbe stato definito “maglia corta”.

Le adolescenti del primo anno del millennio, ispirandosi a Britney Spears e all’acerrima rivela Cristina Aguilera, indossano top che lasciano scoperta la pancia abbinati a jeans e a gonne. Tendenza che ritroviamo anche nel 2018 e 2019 a testimonianza che le mode vanno e vengono. La massima di Henry Davis ThoreauOgni generazione ride delle mode vecchie ma segue religiosamente quelle nuove” è dunque una mezza verità.

Britney Spears nel 2001

Nel 2000 accessorio cult è la coppola. La tendenza è lanciata da Hilary Duff nel film Lizzie McGuire.

Un tragico evento segna, però, un cambiamento epocale nel costume. Con l’attacco terroristico dell’11 settembre del 2001, che vede in ginocchio New York e tutti i Paesi occidentali, anche il sistema moda si sente sotto mira e inizia a fare quadrato sulla produzione.

Grazie alla moneta unica (euro), introdotta definitivamente il 1° gennaio del 2002, il mercato amplifica gli orizzonti e il polo produttivo tessile italiano conquista anche la produzione estera.

Nel 2000, l’eclettico Tom Ford, diventato presidente del Council of Fashion Designer of America nel 2019, si divide tra la direzione creativa di Gucci (che lascia nel 2004) e Yves Saint Laurent.

Nel 2001 Giorgio Armani inaugura il suo Armani/Silos, un edificio che si sviluppa su 4.500 mq e realizzato secondo la creatività avveniristica dell’architetto giapponese Tadao Ando.

Tom Ford firma la collezione Gucci Fall 2000

È tempo, comunque, di un giro di poltrone che vede protagonisti Hedi Slimane in arrivo a Dior Homme  dopo una breve parentesi in Yves Saint Laurent. Il designer, dopo aver ricevuto nel 2002 il Council of Fashion Designer of America come miglior designer internazionale dell’anno, lascia la Maison nel 2007. Il 7 marzo del 2012 Slimane ritorna in Yves Saint Laurent per poi approdare in Celine.

L’addio di Valentino alla moda

Nel 2007 Valentino Garavani lascia definitivamente la griffe da lui fondata nel 1957. Lo stilista di Voghera affida la sua creatura a Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli. Valentino “abdica” dopo quarantacinque anni di successi e lascia la moda con tre giorni di festeggiamenti (dal 6 all’8 luglio 2007) al Tempio di Venere nel Foro romano. Tra i protagonisti anche Dante Ferretti in veste di scenografo.

Valentino Garavani durante l’ultima sfilata

La morte di Yves Saint Laurent

A settantadue anni, il 2 giugno del 2008, muore Yves Saint Laurent. Il couturier artefice della “più grande orgia dei sensi della storia della moda” secondo un cronista del New York Herald Tribune, spira a causa di un male incurabile.

Il 2009, infine, si apre con la nascita di una nuova pseudo professione legata alla moda poi ramificata anche in altri settori. La giovanissima Chiara Ferragni e il suo ex Riccardo Pozzoli lanciano il blog “The Blonde Salad” aprendo il varco al fenomeno delle fashion blogger e influencer.

La moda dal 2010 ad oggi

Moda dagli anni 2000 al 2019: il seguito. Il 2010 si apre con la tragica fine di uno dei più promettenti stilisti del millennio. Alexander McQueen, infatti, tormentato da un passato di violenze e soprusi, si suicida l’11 febbraio del 2010.

A scuotere il mondo della moda, un anno più tardi, le accuse di antisemitismo ai danni di John Galliano, direttore creativo di Maison Dior.

Dopo essere stato immediatamente allontanato dalla griffe, commenterà: “Ho sbagliato, non ero più io. Sono stato in cura e ho lottato ogni minuto per quattro anni. E dopo quello che ho visto, quello che ho passato e ho fatto passare agli altri, ogni mattina ringrazio perché sono ancora vivo. Perché mi risveglio nel mio letto“.

Al suo posto giungono Raf Simons (2012) e Maria Grazia Chiuri (prima stilista donna alle redini di Dior) che debutta in passerella il 30 settembre del 2016 lasciando Pierpaolo Piccioli come unico direttore creativo di Valentino.

Il 2015 segna l’anno di svolta in casa Gucci. Dopo Frida Giannini, l’azienda fondata da Guccio Gucci nel 1921 a Firenze, assegna la direzione creativa ad Alessandro Michele. Il non/stilista romano (è lui stesso a rinnegare la sua figura professionale) sovverte i canoni estetici della griffe rivalutando il ruolo della donna e dell’uomo nella società. Il suo debutto viene criticato dalla stampa ma grazie alla sua creatività controversa riporta in alto l’immagine di Gucci che nel frattempo diventa marchio traghettatore del gruppo Kering.

Gucci collezione autunno/inverno 2015-16 by Alessandro Michele

Il 18 novembre del 2017 muore, a causa di un infarto, un grande couturier della moda francese: Azzedine Alaïa.

Il 19 febbraio del 2019, a causa di un male incurabile, lascia la vita terrena il Kaiser della moda, Karl Lagerfeld. Al suo posto, Virginie Viard, suo braccio destro da trent’anni.

La conclusione del 2019 vede la dipartita di un altro grande maestro del settore, Emanuel Ungaro, spentosi all’età di ottantasei anni dopo una vita di successi.

 

 

 

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