La moda irrituale a Cannes
La moda irrituale a Cannes torna a stupire.
Anche durante la 72° edizione del Festival di Cannes la moda è irrituale, in costante evoluzione, pur, talvolta, radicando la forza delle sue dinamiche, proprio nel ricorso ai classici.
Lo stile è, invece, una componente molto personale, che ha spesso a che fare anche con la tempra caratteriale di un individuo e col contesto in cui quest’ultimo coltiva se stesso.
Da sempre, svincolarsi da omologazioni e avere la lungimiranza di andare oltre, è una prerogativa di chi possiede una grande apertura mentale.
Da Cannes alle recenti origini della moda irriverente.
La celebre antesignana delle più recenti rivoluzioni della moda, Coco Chanel, proponendo un modello di abiti che non costringesse più la donna in stecche e corsetti, valorizzò e liberò le forme femminili.
Lei affermava che “il lusso deve essere comodo altrimenti non è lusso”. Peraltro aggiungeva, “la vera eleganza non può prescindere dalla piena possibilità del libero movimento”.
Sono passati molti anni, da quando gli stilemi dettati dallo spirito ribelle di Coco, si imprimessero nel nostro immaginario e quindi anche nel nostro vestiario, fondando quella che per l’epoca era la moda irriverente.
Come sempre, anche oggi, concorrono a strutturare nuove creazioni di moda audace, fattori di carattere storico socio-politico, oltre che culturale e creativo.
Inarritu testimonia la moda audace a Cannes.
Dunque, sembra inserirsi proprio in questa chiave di lettura, la scelta stilistica del presidente della giuria del Festival di Cannes 2019.
Infatti, Alejandro Gonzales Inarritu, sceglie di calcare il red carpet con sandali piuttosto sobri, in antitesi con lo sfarzo esibito e le etichette più classiche sull’abito.
Ma la parola stessa Abito, ci richiama l’idea di qualcosa che si abita, verosimilmente un involucro che ci copre e in cui si presuppone siamo comodi e a nostro agio, quindi scegliere ciò che sentiamo ci appartenga di più non è una scelta criticabile.
Come cambiano i tempi e le mode.
Questo di Inarritu tuttavia è solo l’ultimo esempio di simili cambi di direzione da quella gregaria della massa.
Effettivamente, ricordiamo l’apparizione agli Oscar 2019 di una straordinaria Frances McDormand, in un elegante abito di Valentino, disegnato dal talentuoso Piccioli, ma abbinato a sandali francescani firmati Birkenstock (in collaborazione con Valentino, modello Arizona), foderati di raso verde.
O, ancora, sempre sul palco degli Oscar 2018, un’esilarante Maya Rudolph affiancata da un’incontenibile Tiffany Haddish, hanno tenuto un breve siparietto comico, ironizzando sulla scomodità dei loro tacchi firmatissimi (marchi in vista), reggendo gli stessi tra le dita come fossero una doggy bag.
Insomma, esibivano questi accessori un po’ come nell’era dell’ Apple watch esibiremmo un orologio da taschino.
Ebbene si, c’è una sempre più vasta fetta di gente, che relega a superate queste imposizioni stilistiche.
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