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La mostra a Sanremo per Raffaella Carrà

“Raffaella Carrà. A far la moda comincia tu”

“A far l’amore comincia tu” cantava Raffaella Carrà – e canta tutta l’Italia – dal 1976. Il popolare incipit è stato (quasi) preso in prestito per intitolare la mostra a Sanremo, aperta presso il Forte Santa Tecla dal 06 al 12 febbraio, in concomitanza con il 73° Festival della Canzone Italiana, per omaggiare una delle personalità più spumeggianti della televisione italiana.

Mezzo secolo di costume in esposizione

Il legame fra la moda ed il Festival di Sanremo è da sempre innegabile: lo ha testimoniato una mostra tenuta in occasione del 70° Festival, lo testimonia la costante attenzione che il pubblico riserva ai look e agli stilisti di chiunque graviti intorno alla grande macchina di Sanremo, lo testimonia la presenza sul palco – anche quest’anno – di un’icona della moda.

A corroborare un connubio indissolubile – già ribadito dalla mostra dello scorso anno sugli abiti di Milva – quest’anno c’è anche “A far la moda comincia tu”, che intende omaggiare lo stile di Raffaella Carrà a quasi due anni dalla sua morte.

Da domani, saranno esposti 35 costumi di scena, provenienti sia dalle sartorie RAI sia dall’importante collezione privata di Vincenzo Mala e Giovanni Gioia. Accanto ai costumi di scena il pubblico potrà rivivere la carriera della soubrette grazie alle immagini provenienti dalle Teche RAI.

mostra a sanremo
Raffaella Carrà indossa uno dei costumi esposti.

Questa mostra non permette solamente di ricordare un’artista che vanta varie ospitate in diverse edizioni del Festival ed ha anche condotto quella del 2001, ma anche di comprendere l’evoluzione del costume italiano.

Attraverso il lavoro dei costumisti si possono infatti ripercorrere le difficoltà inizialmente incontrate dagli abiti bianchi e neri, superate a cavallo degli anni ’70 e ’80, quando il moralismo imponeva meno limiti e si poteva osare con tute dai colori sgargianti e piene di paillettes.

Raffaella Carrà fu infatti una delle prime dive ad indossare in scena i cristalli di Swarovski, che ha collaborato per l’organizzazione della mostra. Anche Marvi De Angelis, consulente d’immagine di molti divi e Art Director della mostra, ricorda la libertà che la Carrà ha sempre dimostrato rispetto al conformismo borghese:

 “Raffaella ha rivoluzionato l’intrattaemento in Italia anche grazie all’uso sapiente della moda. Ha scoperto l’ombelico prima di tutte, senza mai essere volgare”.

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